Dracula ed io – Gianluca Morozzi

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Trama

“Tutti dormono, nella Casa dalle cantine che ridono. Dorme la Betty, dorme Lobo, dorme la mia rumorosa ex, forse dorme addirittura l’Orrido nella sua stanza insonorizzata. E io sono qua, nel centro di Bologna, che cerco ancora una volta di mettere per iscritto l’incredibile avventura che ho vissuto. Pur sapendo che sarà inutile, che le parole, come per magia, svaniranno non appena cercherò di condividerle. Io, che mi faccio chiamare Lajos come un calciatore ungherese, che possiedo una fumetteria, che ho pubblicato un paio di romanzetti di risibile successo, ho conosciuto il più famoso dei vampiri. Ho dubitato fino all’ultimo che fosse chi diceva di essere, nonostante mi riempisse di complicati discorsi sui segreti della mia città, su mistici circuiti e pietre con incomprensibili iscrizioni. Anche quando mi ha portato nel circolo segreto dei suoi simili, ho dubitato. C’è anche da dire che ero sempre ubriaco, che è una circostanza che ti porta a dubitare di ciò che suona come inverosimile. Poi ho visto. Nel santo nome di Bram Stoker, io ho visto. E vorrei raccontarlo, vorrei spiegare chi c’era dietro a quegli orribili omicidi che hanno sconvolto Bologna in questa estate di sangue e placenta. Ma non posso. Lui ha preso precauzioni. Lui. Dracula.”

Voce di Massimo Ghigi

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Trappola per volpi – Fabrizio Silei

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Trama

Occhi chiari, baffetti neri, borsalino e soprabito, come un poliziotto del cinema. “Ma questo, santo cielo, sembra un ragazzino appena uscito dall’università!” pensa il tranviere Ettore Becchi scrutando il vicecommissario Vitaliano Draghi, appena giunto sull’argine dell’Arno a verificare la situazione. È l’alba del 3 luglio 1936 e, in una Firenze ancora avvolta nella nebbia, vicino a un vespasiano, l’uomo ha scoperto qualcosa di inquietante: una donna distesa nell’erba, l’elegante vestito macchiato di sangue. Vitaliano sente un’ondata di ansia nel petto: i suoi superiori sono assenti, è il suo primo vero caso, e ancora non sa quanto importante e delicato. La vittima, infatti, è la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce. Vitaliano, che un giorno sì e un giorno no si pente di aver mollato la letteratura per la criminologia, capisce di aver bisogno di rinforzi. Ma non basta un aiuto qualsiasi, serve una mente davvero prodigiosa: quella di Pietro Bensi, il contadino della fattoria nel Chianti in cui è cresciuto. È stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e per le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre Pietro. Ma ci vuole coraggio per portare un contadino, neanche tanto segretamente antifascista, per le strade e i palazzi di una Firenze dove anche i muri hanno orecchie…

Voce di Eleonora Zaffino

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La colpa – Ghirghis Ramal

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Trama

Mustafa Jamal farebbe qualsiasi cosa per rendere la sua famiglia orgogliosa di lui e per distinguersi dai due fratelli. Ogni mese invia soldi alla madre perché pensi che l’Italia sia davvero il paradiso lucente che meritava il sacrificio di abbandonarla in Egitto. Accetta persino di sposare la ragazza che la famiglia ha scelto per lui, la giovane e bella Aida, e di regalarle in patria una casa e un matrimonio da favola. Ma Mustafa Jamal, giocatore incallito, vive di bugie e schiacciato dalle contraddizioni di due mondi troppo distanti; come Luciano, il suo compagno, pianista di successo che per amore è disposto ad accettarle e portarne il peso; come Michela, l’amica appena divorziata, che si trova a dover contrastare il figlio Stefano pronto, per ribellione e per amore, ad abbracciare una fede di cui ignora troppi aspetti; o come Billy, il cugino italiano di Mustafa Jamal, aspirante Imàm. È un romanzo diverso da ogni altro, quello scritto da chi si nasconde dietro lo pseudonimo di Ghirghis Ramal, perché ha il coraggio di raccontare dall’interno, senza ipocrisie, la vita di un giovane immigrato seguendo le tracce dei suoi demoni fino al fondo di un inferno privato che finisce per trasformarsi in tragedia collettiva. Proprio come insegna Dostoevskij, a cui l’autore si ispira dichiaratamente, restituendo così una volta di più alla letteratura il merito di indagare il nostro tempo, i suoi laceranti squilibri, le sue illusorie seduzioni.

Voce di Roberto Roganti

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Il grande tiratore – Kurt Vonnegut

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Trama

 

Il rampollo di una ricca famiglia di Midland City, Ohio, Otto Waltz, viene mandato a Vienna per iscriversi alla celebre Accademia di Belle Arti. Otto è fermamente convinto di avere un grande talento artistico, ma non così la pensano i professori dell’Accademia, che non lo ammettono nemmeno ai corsi. Identica bocciatura per uno sbandato austriaco di nome Adolf Hitler, che Otto prende subito in simpatia. Tornato a Midland City, Otto costruisce una grande e bizzarra casa con una enorme soffitta dove custodisce una collezione di armi da fuoco di ogni tipo, una collezione che segnerà il destino di suo figlio Rudolph decenni più tardi. È lui, Rudy, “Il grande tiratore”, che racconta le alterne fortune della sua strampalata famiglia, tra bandiere naziste che garriscono al vento, proiettili sparati da un ragazzo ai palazzi vicini, bombe ai neutroni che spazzano via ogni forma di vita, opere d’arte immaginifiche e hotel di lusso a Haiti. Sono tutte cartoline dall’inferno che ci invia Kurt Vonnegut, immagini perfettamente folli ma plausibili nel plot surreale dell’autore statunitense, che mescola un umorismo alla Mark Twain e una dura satira sociale.

Voce di Roberto Roganti

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Brividi a cena. Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi – Autori vari

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Trama

Cosa c’è di più familiare di un famoso ricettario di cucina? Uno di quei libri che abbiamo sempre visto tra le mani delle nonne e che ogni giorno guidano milioni di appassionati in tutto il mondo? Pellegrino Artusi, l’uomo che si nasconde dietro a “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, nell’unica foto che lo ritrae è un bonario anziano dallo sguardo fiero, con un bel farfallino e dei candidi favoriti. “Brividi a cena” ha lanciato una nuova sfida, raccolta da ventuno autori di Bottega Finzioni, la scuola di narrazione fondata, tra gli altri, da Carlo Lucarelli che ha anche curato la prefazione di questo libro. Una sfida che è quella di calare il padre della cucina italiana nei panni di un detective: quindici ricette ricche di spunti, scelte direttamente dal suo libro, hanno guidato gli autori, dopo un attento lavoro di ricerca, a immaginarlo districarsi tra omicidi, tradimenti e misteri sullo sfondo di un’Italia che, mentre i racconti scorrono, diventa una giovane nazione.

 Voce di Gianfranco Machella

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Cuore Matto – Maria Venturi

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Trama

Verità fulminanti, consigli preziosi commenti sinceri: ne abbiamo tutti bisogno, per tracciare la rotta di navigazioni sentimentali complesse. L’amore infatti è sempre lo stesso, da che mondo è mondo, ma i tempi cambiano e con essi le persone e le relazioni: anche le strategie della vita di coppia devono sapersi adattare. Ha ancora senso chiedersi come conquistare un uomo? Forse è più necessario capire qual è quello giusto per noi, come raggiungere l’armonia conciliando le diversità. È davvero utile imparare come tenerselo stretto? A volte è molto meglio disfarsene, ed evitare la tentazione di riprenderselo. Esiste il compagno perfetto? Sì: è semplicemente quello che ha difetti compatibili con i nostri. «Ho tentato di rispondere a tutti gli interrogativi ridimensionando vecchi luoghi comuni e proverbi scaduti, suggerendo rimedi talvolta trasgressivi quali la bugia funzionale o la recita seduttiva. Credo che tutto sia lecito se, trovata la persona giusta, si mira a costruire una relazione stabile.» Così scrive Maria Venturi che in questo libro ci offre il distillato di una saggezza accumulata in anni di posta del cuore e di dialogo con le sue lettrici. Un piccolo vademecum anticrisi, da tenere sempre con sé… contro il logorio della vita sentimentale.

Voce di Paola Varalli

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Poche Rose, tanti baci – Francesca G. Marone

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Trama

Maria Giulia, una donna separata e con figli, attraversa il percorso della malattia e della morte del padre provando la più profonda incapacità di amare e di perdonare. Scopre, leggendo vecchie lettere l’esistenza di una vita a Praga, e forse di un figlio segreto di suo padre, intraprende un viaggio da Napoli a Praga alla ricerca della verità che lei crede necessaria alla sua evoluzione. Il personaggio centrale della storia è quello del padre, che compare nel ricordo con il segno dell’arroganza che ha contraddistinto la sua giovinezza e maturità, ma colto ora nella sua fragilità di vecchio ammalato; vissuto attraverso il sentimento ambivalente che la figlia nutre verso di lui. Accanto a lei, l’ex marito, i figli, una vicina di casa e un viaggio di scoperta. In un doloroso scandaglio interiore fatto di ritorni al passato e di ferite mai sanate, Maria Giulia indaga sull’estraneità dei sentimenti che l’hanno accompagnata per tutta la vita. Uno spiraglio di speranza, per dare un senso alla morte e alle relazioni, le permetterà di aprirsi a una delle scelte d’amore più coraggiose.

Voce di Roberto Roganti

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L’angolo di Letizia – Intervista ad Emanuele Telesca

La nostra mitica Letizia Vicidomini, nel corso della trasmissione ‘Letizia di domenica’ in onda su Radio Base, ha intervistato lo scrittore Emanuele Telesca che ci parla del suo romanzo dal titolo “Delle brave persone” edito da Oakmond Publishing, storia di una famiglia normale, borghese e un po’ scontata raccontata dalle mura della casa in cui vive!

In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero – Emanuele Ertola

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Trama

l 9 maggio 1936, dal balcone di piazza Venezia, Mussolini annunciava agli italiani la «riapparizione dell’impero sui colli fatali di Roma». L’Etiopia, fin dai tempi della disastrosa battaglia di Adua del 1896, era stata l’oggetto del desiderio del colonialismo italiano. Gli italiani per decenni l’avevano voluta, sognata, avevano ucciso ed erano morti per possederla. Il duce aveva piani grandiosi: eliminare l’emigrazione all’estero popolando l’Etiopia con milioni di italiani, che avrebbero dato vita a una società ideale, produttiva, razzialmente pura e perfettamente fascista. In decine di migliaia risposero all’appello, lasciarono le loro case e partirono, convinti dalla propaganda del regime che avrebbero potuto fare fortuna in una terra ricca di opportunità. La realtà sarebbe stata molto diversa. Ma quali furono le esperienze di coloro che si trasferirono nelle terre del Negus? Dove e come emigrarono? Quanto fu diversa la loro quotidianità da quella vissuta in Italia? Come interagirono con gli etiopici e con il regime? La risposta a queste domande ci restituisce la storia degli uomini e delle donne che colonizzarono l’impero, con i loro sogni e le loro aspettative, le loro esperienze e i loro giudizi su questa breve, ma decisiva, esperienza Oltremare.

Voce di Eleonora Zaffino

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Dop on the road – La Lombardia

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La Lombardia ha una ricca tradizione agricola nonostante l’inesorabile evoluzione industriale. Prodotti di alta qualità e certificati come il riso e il mais per quanto riguarda i cereali.

I vini si impongono dal Franciacorta Doc  allo Sforzato della Valtellina . Tra i formaggi spiccano Bitto, Gorgonzola, Provolone, Taleggio, Crescenza, Caprini freschi di capra. Ortaggi come l’asparago di Cantello (Varese), la mela della Valtellina, la pera mantovana e il melone tipico della pianura. Insaccati come il salame d’oca di Mortara, il Salame di Varzi, la Bresaola della Valchiavenna, il fegato d’oca, la luganega, i violini di capra, i verzini, la sopressata bresciana, il cotechino.

Tra i dolci oltre al famoso Panettone o al Torrone di Cremona si spazia tra i Biscotti di Prosto (Valchiavenna), Offelle di Parona, Ricciolini mantovani,Brutti ma buoni (Gallarate), La Sbrisolona di Mantova, gli amaretti di Saronno, La Resta (Como)

 

Tortelli mantovani di zucca:

  • 1,2 kg di zucca mantovana
  • 150 gr di amaretti
  • 150 gr di mostarda mantovana con relativo sciroppo
  • 150 gr di Parmigiano Reggiano
  • Pangrattato per donare consistenza all’impasto, noce moscata (abbondante), sale, pepe

Per la sfoglia:

  • 400 gr di farina 00
  • 4 uova e 1 tuorlo
  • 25 gr di olio EVO

Per il condimento:

25 gr di burro e 5 foglie di salvia fresca

 

Lavate la zucca, privatela dei semi e della buccia,tagliatela a spicchi che metterete su una teglia coperta da carta da forno e cuocete a 160° per 40 min. La polpa deve essere asciutta e pronta per essere spappolata con una forchetta.Lasciarla raffreddare e riposare. Nel frattempo tritare la mostarda e sbriciolare gli amaretti con un coltello (non usare il mix). In una ciotola radunare la polpa della zucca e il trito di amaretti, il Parmigiano Reggiano, la noce moscata, salate, pepate e amalgamare il composto.

Sulla spianatoia mettere la farina a fontana e al centro rompere le uova unire l’olio e impastare.Formare una palla, coprirla con un canovaccio e lasciarla riposare per 2 ore.  Al termine stendere la sfoglia, adagiare il ripieno e cuocerli in abbondante acqua salata per 6 minuti. Scolare i tortelli e condire con il sugo di burro precedentemente aromatizzato in una padella con la salvia. Servire ogni singola porzione con abbondante Parmigiano fresco