Non aprite quella morta – Joe R. e Kasey Lansdale

Trama

Dai jinn infuriati alle ombre malevole, dagli spettri di antichi viaggiatori fino ai mutaforma succhiatori di anime, Joe R. Lansdale e sua figlia Kasey danno vita alle avventure di un duo di detective donne come non si era mai visto nella letteratura del sovrannaturale. Che si tratti di un faro maledetto, di una villa infestata in Italia, di un inquietante sfasciacarrozze in Texas o di un sinistro villaggio sotterraneo, Dana Roberts e la sua assistente Jana si ritrovano ogni volta a indagare su casi inspiegabili e parecchio pericolosi. Ad assisterle, oltre all’intuito infallibile e un ingegno analitico che tanto ricordano quello di Sherlock Holmes e John Watson, una serie di preziosissimi oggetti-amuleti: acqua santa, candele fatte di grasso umano, polveri benedette, terra di cimitero e vari strumenti di magia che acquistano potere grazie alla fede di chi li possiede. Qualsiasi cosa pur di impedire agli esseri provenienti da altre dimensioni di creare scompiglio nel nostro mondo. Una raccolta di storie inedite popolate da personaggi memorabili che colloca Joe e Kasey Lansdale al fianco dei maestri dei libri dell’orrore.

Recensione a cura di Roberta Castelli

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Il giro di vite – Henry James

Trama

Due bambini orfani vengono affidati alle cure di una giovane governante. Il clima iniziale è di idilliaca serenità, poi nella vicenda iniziano a insinuarsi le misteriose presenze di due servitori, ormai morti, che nella convinzione della governante hanno corrotto i bambini, e altri segnali inquietanti. I servitori sono davvero fantasmi? I bambini sono corrotti o innocenti? L’istitutrice è una visionaria? Molti critici hanno tentato di rispondere a queste domande. In realtà è proprio questa ambiguità il risultato a cui tendeva lo scrittore: fare del mistero lo strumento per costruire il più inquietante dei racconti.

Recensione a cura di Elio Freda

Il giro di vite (The Turn of the Screw), racconto o novella dell’orrore di Henry James, pur essendo stato scritto nel 1896, ha conservato negli anni un fascino e una freschezza tali da rendere la storia godibile anche a distanza di oltre cento anni.  

Considerata come una storia di fantasmi, “Il giro di vite” è una novella che contiene gli ingredienti caratteristici del genere gotico (una magione vecchia e isolata, rumori sinistri) ma usati in maniera divina: una delle caratteristiche che mi ha più colpito è l’abilità dell’autore nel giocare con la luce e il buio, nel miscelarli sapientemente per ottenere ombre che incombono sulla vicenda. 

La novella inizia con un espediente: qualche giorno dopo la vigilia di Natale, qualcuno (che si occuperà della narrazione in prima persona) ascolta l’amico Douglas leggere la storia di un’ex istitutrice, ora morta, assunta da un ricco uomo d’affari per prendersi cura dei suoi due nipoti, orfani dei propri genitori. L’unica condizione del ricco uomo d’affari è di non essere mai coinvolto nell’educazione dei nipoti. 

La giovane istitutrice arriva entusiasta nella dimora. La quiete sarà però turbata in seguito da alcune sinistre apparizioni. Da questo momento in poi la storia cambia registro; all’inizio si pensa di leggere una storia di fantasmi, ma pian piano si perde contatto con la realtà e tutto diventa ambiguo. Cosa viene raccontato e cosa sta invece effettivamente accadendo? Chi sta raccontando la storia è un personaggio attendibile? E le visioni appartengono a tutti i presenti o alla sola protagonista? Quanto invece è attendibile il narratore di questa storia? Le domande si accumulano e pian piano tutto si trasforma. Anche le certezze iniziali del lettore (i bambini sono veramente esseri innocenti?) pian piano si sgretolano e si sfaldano come mobili dell’Ikea sottoposti ad un altro giro di vite…  

Essendo un manoscritto, il racconto è sviluppato attraverso tanti pensieri e ripensamenti, deduzioni, smentite e conferme; il tutto destabilizza il lettore che continua a voltare pagine cariche di tensione che scaturisce da atmosfere cupe, da frasi sussurrate, bisbigli, abbracci che sembrano avere più funzioni contenitive che essere vere e proprie manifestazioni di affetto. 

E mentre la protagonista è divorata dalla la curiosità attorno a fatti che affondano le proprie radici in un passato più o meno recente (perché Miles è stato cacciato da scuola? Cosa hanno fatto ai bambini la precedente istitutrice e il giardiniere?) in una atmosfera sempre più surreale e visionaria il lettore rimane imbrigliato nella propria immaginazione, alla ricerca disperata di spiegazioni che Henry James non ha mai scritto. 


Dettagli

  • Editore ‏ : ‎ BUR Biblioteca Univ. Rizzoli; 1° edizione (15 gennaio 1997)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 246 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8817170534
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8817170536
  • Genere: Horror

La casa stregata/L’orrore di Dunwich – Howard P. Lovecraft

Trama

Ancestrali orrori pronti a ridestarsi, misteriose aure demoniache, l’opprimente incombere del soprannaturale sulle attività quotidiane, ecco le tematiche che emergono nei racconti. La casa stregata, da molti ritenuta l’opera più celebre di Lovecraft, forse perché ispirata da una dimora realmente esistita, e “L’orrore di Dunwich”, considerato uno dei più importanti appartenenti al cosiddetto “Ciclo di Cthulhu”. Nel primo, il protagonista e suo zio, il Dott. Whipple, affascinati e, nel contempo, preoccupati dalle storie che circolano su una vecchia casa in Benefit Street, decidono di fare delle ricerche e, appurato il pericolo, di scongiurarlo con ogni mezzo, anche a costo della propria vita. Nel secondo, la nascita di Wilbur Whateley, discendente di una famiglia nota per la connivenza dei suoi membri con la stregoneria, segna l’inizio di un periodo orribile per la contea di Dunwich e i suoi abitanti.

Recensione a cura di Roberta Castelli

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L’incubo di Hill House – Shirley Jackson

Trama

Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice – e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l’esperimento paranormale in cui l’ha coinvolta l’inquietante professor Montague. È la Casa – con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole – a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.

Recensione a cura di Elio Freda

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The Revelation di Bentley Little

Trama

In una piccola cittadina del nord dell’Arizona una chiesa episcopale viene profanata e scompaiono il prete e la sua famiglia. Altre chiese sono contaminate con oscenità scritte con sangue di capra. Due allevatori vengono uccisi e mutilati dopo che i loro greggi sono stati distrutti. Un ragazzino racconta allo sceriffo Jim Weldon di un sogno in cui ha visto la morte della famiglia del prete per mano dei demoni. Nel frattempo, il giovane scrittore in difficoltà Gordon Lewis teme che sua moglie Marina, da poco incinta, soccomba nell’epidemia di aborti come altre donne della comunità. Mentre gli eventi malvagi si intensificano, il misterioso predicatore itinerante fratello Elias rivela allo sceriffo Weldon, a Gordon e al nuovo prete episcopale, il sensitivo padre Donald Andrews, che solo loro possono salvare la città e il mondo dall’avvento di Satana.

Recensione a cura di Emanuela Di Matteo

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La casa diroccata – Roberto Graniglia

Trama Ci sono storie macabre che si perdono nella notte dei tempi, leggende antiche che si mischiano al folclore come quella degli Incubi oppure quella che si lega al significato più profondo della parola Nightmare. In mezzo a queste, c’è la credenza tutta italiana che si riferisce all’esistenza dei Laùri, strani e dispettosi folletti che la notte disturbano il sonno dei malcapitati. Da questo presupposto si sviluppa la storia di Clara, un’adolescente come tante che decide di andare a trovare per qualche giorno il padre Enzo che – dopo la separazione dalla moglie – vive da diversi mesi nella sua nuova casa sperduta tra i monti della Basilicata. La ragazza ne approfitterà per rinsaldare il rapporto con l’uomo che non vede da tempo e che ultimamente sente troppo distante. Durante le notti passate in quella strana casa, succederà qualcosa che sconvolgerà la loro esistenza e minerà dapprima la razionalità della ragazza e poi anche quella di suo padre. Gli incubi si mischieranno con la realtà e i due affronteranno insieme il loro destino, uniti come forse non erano mai stati. Cosa si nasconde davvero nella vecchia casa diroccata in mezzo al bosco? I tremendi sogni di Clara sono davvero solo nella sua testa? Lo scoprirete passo dopo passo durante la lettura di questo inquietante e tagliente racconto, mentre verrete catapultati nei meandri oscuri della mente umana, dove la fantasia si mischia spesso con l’orrenda realtà e dove le persone non sono mai quello che sembrano.

Recensione a cura di Marianna Di Felice

All’inizio del libro il lettore non ha il minimo sentore di ciò che potrebbe capitare in seguito perché, naturalmente, l’autore deve spiegare chi sono i personaggi, cosa stanno facendo, cosa è successo agli stessi in precedenza in questo modo il lettore ha un quadro completo di ciò che sta leggendo. Certo che quando si inizia a leggere che la casa di uno dei protagonisti è lontana dalla strada principale, quasi sperduta e a ridosso di un bosco già qualche brivido può anche arrivare. Se si aggiunge che nelle vicinanze c’è una casa che fu abitata da un certo Martino insieme alla sua famiglia e son defunti, un altro brivido si può aggiungere ai precedenti, ma il lettore ancora mantiene la calma.
Ma già dalla prima notte, quando nemmeno un minimo di luce riesce a penetrare all’interno della casa, a meno che non ci sia la luna e anche in quel caso potrebbe essere flebile, allora la trama inizia a farsi più accattivante.
Già la figlia di Enzo deve sopportare la fine del matrimonio dei genitori conseguenza del tradimento della moglie, deve inoltre stare senza il suo adorato cellulare visto che nella casa che fu dei nonni non arrivava il segnale, senza Netflix, in un luogo sperduto che appare come lugubre soprattutto di notte, mancava anche un’orrenda apparizione derivante da leggende del folklore italiano.
Davvero una bruttissima vista quella che deve sopportare Clara, un mostricciattolo che si pone sul suo sterno e non la fa respirare fin quando non va via.
Era andata dal padre perché le mancava e perché gli voleva bene, ma Enzo non crede a certe leggende anche se sua madre gli raccontava cosa aveva fatto un Lauro proprio in quella casa, che era dei genitori di Enzo e quindi dei nonni di Clara.
In effetti per completare la sinistra posizione di quella casa mancava proprio una storia del genere e non solo.
Da qui il lettore inizia a temere ogni rumore che sente, presta attenzione ad ogni cosa per distinguere il tutto dai passi del Lauro un omuncolo terribile che terrorizza Clara. Ma lei ha già un’idea di come sfruttare la situazione perché ha visto in quella creatura una possibilità di salvezza per il padre. Ma da lì inizia la tragedia!
Perché si è arrivati ad un finale che forse il lettore non si aspettava anche se c’era di mezzo una creatura che usa il male. Il lettore inizia a mischiare la leggenda con la psicologia, seguendo l’autore perché due sono le possibilità di soluzione, o la creatura esiste davvero oppure qualcosa è scattato nella mente di un personaggio che si è ritrovato a camminare nell’orrore puro rimanendo tranquillamente calmo anche se piuttosto confuso!
Naturalmente non posso dire cosa è successo altrimenti toglierei la gioia al lettore di leggere questo libro, ma posso dire che sarebbe bene leggerlo altrimenti il Lauro potrebbe anche offendersi!
Giusto per curiosità dalle mie parti il Lauro viene chiamato Mazzemarill e sono molte le testimonianze che ne affermano gli effetti, quindi attento a te o lettore!

Dettagli:

Genere: Orrore, thriller soprannaturale

Lingua: Italiano

Copertina: 216 pagine

Editore: Self publishing

Natale con i fantasmi – AA.VV.

Trama: Quando le giornate si accorciano e i crepuscoli si fanno lividi, è il momento di raggomitolarsi sul divano, accendere le candele e lasciarsi conquistare da un racconto spettrale. Rese popolari da artisti del calibro di Charles Dickens, Wilkie Collins e Henry James, le storie di fantasmi sono ricorrenti nella letteratura fin dall’antichità e sono tradizionalmente legate alle feste natalizie. In questa raccolta alcuni dei più grandi scrittori contemporanei – tutti maestri del terrore – riportano in vita questa antica tradizione con una serie di racconti che fanno venire i brividi. C’è un uomo ossessionato dal gioco degli scacchi che decide di prendere in affitto una singolare casa bianca e nera, con un sobrio giardino all’italiana in cui, disposti su due file, vi sono alberi potati in forme elaborate e familiari: torri, cavalli, alfieri, re e regine, con davanti i lunghi ranghi dei pedoni. Ma, se di giorno quel luogo è pervaso da una pacata quiete, di notte si trasforma nel più spaventoso degli incubi. Una donna in fuga da un marito violento sceglie, come rifugio per sé e suo figlio, la vecchia dimora di famiglia. Dovrebbe sentirsi protetta, tra quelle mura, ma fin dalla prima notte appare chiaro che qualcun altro abita quelle stanze polverose. Il giovane Walter Pemble, fotografo commemorativo di prim’ordine, si presenta nella residenza dei coniugi Wilt per il ritratto della defunta Lily, unica figlia di Rumold e Guinevere Wilt. La casa è sprofondata nel lutto, gli specchi oscurati, gli orologi fermi e le persiane alle finestre chiuse con il batacchio trattenuto con del crespo. Solo Lily Wilt, adagiata nel suo feretro, appare più viva che mai. La giovane Catherine Elizabeth Mary Blake, fresca sposa e signora di Blake Manor, nella campagna dello Shropshire, viene messa al corrente di una storia agghiacciante accaduta a pochi passi dalla sua tenuta. Una storia tanto torbida da lasciarle addosso un segno indelebile. Dalle penne di Bridget Collins, Imogen Hermes Gowar, Kiran Millwood Hargrave, Andrew Michael Hurley, Jess Kidd, Elizabeth Macneal, Natasha Pulley e Laura Purcell, otto racconti pervasi dal sinistro e dal macabro da leggere tutti d’un fiato. Magari con la luce accesa.

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L’isola delle tenebre. Storie siciliane dell’orrore.

A cura di Giuseppe Maresca e Luca Raimondi

Estratto

La Sicilia è la più grande isola del Mediterraneo, ricca di storia, bellezze, sole e profumi. Ma è anche una terra ricca di leggende e racconti che travalicano i confini della realtà. Luoghi misteriosi, apparizioni e fatti inspiegabili, castelli abitati dai fantasmi, atroci fatti di sangue, stregonerie. La notte nelle strade delle città e dei paesi siciliani si respira un’aria densa di mistero e fascino. Come densi di mistero e fascino sono i racconti presenti in questo volume, che cercano di toccare gli aspetti più inquietanti delle provincie siciliane, restituendo al lettore tutto il campionario di suggestioni che la tradizione può offrire. Racconti di Stefano Amato, Corrado Artale, Roberto Azzara, Federico D’Amore, Piergiorgio Di Cara, Antonino Genovese, Eleonora Lombardo, Giovanni Marchese, Giuseppe Maresca, Roberto Mistretta, Luciano Modica, Giuseppina Norcia, Angelo Orlando Meloni, Luca Raimondi, Giusy Sciacca, Salvo Zappulla.

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Spaghetti western. Freak Show – Paolo Di Orazio

Trama

Nel cuore delle Marche di fine ‘800, nasce casualmente il Medical Show del dottor Branzini, chirurgo pioniere dell’ortopedia. I suoi trabiccoli e proto-protesi di molle, stecche e tiranti fanno scalpore presso le famiglie di pazienti che pagano profumatamente gli aggeggi correttivi che Branzini progetta e costruisce come un Leonardo dell’ingegneria protesica. Tra le colline fermane, nella sua villa adibita a laboratorio e nella sua clinica, il geniale medico cura e protegge i deformi ripudiati dalla società, o nati nei manicomi, che diventano la sua famiglia di mostri. Odiato e cacciato in esilio, Branzini emigra con la sua carovana speciale con l’intento di farne un’accademia scientifica itinerante. Naufragando nel mare di una New Orleans che già odia gli immigrati italiani, il medico showman miete successi e provoca disastri con la sua compagnia mutante sfidando pistole, risse, odio razziale, patiboli e caccia al mostro, incontrando un destino sfavorevole dal quale pensava di essere scappato.

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Io non sono un serial killer – Dan Wells

Trama

John Wayne Cleaver è, per sua stessa ammissione, un “tipo strano”. A quindici anni, la sua occupazione preferita è aiutare la madre e la zia, che gestiscono l’obitorio di una piccola cittadina, a imbalsamare cadaveri ed è incapace di entrare in contatto emotivo con le persone. Ma soprattutto, a preoccuparlo, è l’ossessiva attrazione che avverte nei confronti dei serial killer, delle loro storie, dei loro macabri rituali. È in grado di snocciolarne usi e strategie, e disporli in un’inquietante enciclopedia del male. Una passione che gli appare come il presagio di una volontà superiore che lo inchioda al medesimo destino. Del resto, presenta strani sintomi: incontinenza notturna, piromania, impulso alla violenza sugli animali. E ancora: può essere solo un caso il fatto che i nomi di ben due serial killer del passato rimandino al suo nome di battesimo? John Wayne s’impone perciò alcune severe regole di comportamento per allontanare l’incubo che lo minaccia, mentre il dottor Neblin, lo psicologo da cui va una volta a settimana e che gli rivela la sua sociopatia, lo aiuta a scavare in se stesso. Ma tutto si complica via via che alcuni corpi vengono ritrovati orribilmente mutilati per le strade della città. Stavolta l’ossessione del ragazzo diventa realtà appena fuori di casa e il suo demone interiore è costretto a uscire allo scoperto, sulle tracce di quel mostro che, là fuori, sta lanciando una sfida che non è più possibile respingere.

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