Anatomia di una rapina – Maurizio Blini

Trama

Ogni rapinatore che si rispetti ambisce alla perfezione, al colpo perfetto. Un’impresa quasi impossibile. Ma questa volta Mirko e alcuni amici d’infanzia hanno un asso nella manica, una «dritta» in grado di cambiare la loro vita per sempre. L’obiettivo è clamoroso: il centro commerciale del Lingotto, a Torino. Non possono sbagliare. Nel frattempo, in via Sospello, gli agenti di una volante vengono barbaramente uccisi durante il controllo a un furgone sospetto. Un’indagine aspra, complessa, che segna il grande ritorno dei fratelli Stelvio, già protagonisti dei precedenti I cattivi ragazzi e La congiura del geco. Un romanzo che lega in maniera indissolubile storie diverse e malate, in una città che sta cambiando pelle come un serpente. Droga, nuove criminalità. Ma anche la rivalsa e la rabbia che schiuma dalle periferie. Da chi si sente tradito, abbandonato, escluso. Tutta la seduzione di una Torino noir che non risparmia nessuno.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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Le ragazze del bosco delle Ninfe – F. Giorgi & I. Schiavetta

Trama

Due balordi rapinano il “Liguria Market” di Savona, nel quartiere della Villetta. Durante la fuga in moto perdono per strada una sacca contenente ossa umane e strani mazzetti di fiori. Si apre così lo scenario inquietante della nuova indagine che vede coinvolti il Sostituto Ludovica Sperinelli e il suo storico collaboratore Francesco Mancini. Pian piano emergerà una realtà penosa: un giro di prostituzione minorile e ricatti sessuali, orchestrati con perversa maestria da un oscuro Stregone. Per salvarsi dalla giustizia, l’uomo non esiterà a mettere in atto spietate esecuzioni. La squadra di investigatori dovrà impegnarsi al massimo nelle indagini, mentre le vicende personali di ognuno continueranno a occupare i loro pensieri: Mancini è alle prese con le turbolenze della crescita dei figli, e la vita sentimentale di Ludovica prende una piega inaspettata.

Recensione a cura di Alessandra Rinaldi

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LE OMBRE DEGLI UOMINI – ABIR MUKHERJEE

TRAMA

Calcutta, 1923. Quando un teologo indù viene trovato assassinato nella sua casa, la città è sull’orlo di una guerra religiosa che avrebbe conseguenze disastrose. Il capitano della polizia imperiale   Sam Wyndham e il sergente Banerjee riusciranno a rintracciare i responsabili in tempo per fermare un bagno di sangue? Ambientato in un momento di crescente tensione politica, che inizia nella suggestiva Calcutta e porta gli investigatori fino alla vivace Bombay, l’ultimo episodio di questa serie presenta a Wyndham e Banerjee una sfida senza precedenti.e il sergente Banerjee riusciranno a rintracciare i responsabili in tempo per fermare un bagno di sangue? Ambientato in un momento di crescente tensione politica, che inizia nella suggestiva Calcutta e porta gli investigatori fino alla vivace Bombay, l’ultimo episodio di questa serie presenta a Wyndham e Banerjee una sfida senza precedenti.

RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro:

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AA. VV. Quei sorrisi noir. Antologia curata da Armando D’amaro con prefazione di Dario Vergassola

Trama

Raramente, nei noir, la malvagità o la follia che portano a compiere azioni deprecabili inducono all’ilarità. Ma non c’è umorismo come quello cinico, spietato nel virare al comico gli istinti peggiori dell’uomo, che proprio perché cinico riesce a divertire il lettore che, spiazzato, talvolta si riconosce nella bizzarria di certi personaggi o rivive situazioni paradossalmente veritiere. Ecco il tema di questa carrellata allegramente (ma non sempre) feroce: il contrasto tra i toni leggeri dei racconti e le spietate azioni dei protagonisti danno all’insieme una visione della vita che, sfiorando il disprezzo per le convenzioni e i principi morali, rappresenta con scientifica crudeltà il lato comico di comportamenti mostruosi: avete presente la scena dove, al cimitero, il Sassaroli (Adolfo Celi) prende di mira il giovane vedovo (Alessandro Haber)? La cattiveria cara a Mario Monicelli risulta esilarante nella sua ferocia. Nei cinquantasei racconti di questa antologia gli autori rilanciano ed esagerano portando personaggi o frangenti a conseguenze estreme e, tirando fuori idee malate frutto degli istinti di aggressività o sopravvivenza più bassi, spesso usano un’insolita comicità farcita da un’impudenza spesso inedita ai loro romanzi: la quantità di ironia con cui il delitto è pensato e promosso raggiunge punte di satira tra il doloroso e il necessario. La grandezza della raccolta è tutta qui: ciò che è anomalo e bizzarro, oltre a essere vitale, è anche divertente. L’intento è dimostrare che la normalità è noiosa, ma soprattutto non esiste. Per finire: a Marco, che fa capolino qua e là tra le righe, questo zibaldone sarà piaciuto? Sì, senza alcun dubbio: se tendete bene le orecchie sentirete l’eco della sua roca risata. Prefazione di Dario Vergassola.

Recensione a cura di Dario Brunetti

Ogni anno la casa editrice Fratelli Frilli editori propone ai suoi più fedeli lettori di genere noir  un’antologia in memoria dell’editore Marco Frilli, nato a Firenze nel 1948, ma genovese d’adozione che ha avuto il grandissimo merito di aver scovato nel corso degli anni, tanti autori di talento: Bruno Morchio, Cristina Rava, Dario Crapanzano per citarne qualcuno.

Dopo la sua scomparsa, i figli Carlo e Giacomo hanno portano avanti la casa editrice genovese, diventata ormai una delle più prestigiose dedicate al genere giallo, noir.

Nell’ottobre 2022 hanno realizzato la sesta antologia noir dal titolo Quei sorrisi noir curata dall’autore Armando D’amaro e porta la prefazione del comico e cabarettista Dario Vergassola.

Ogni antologia presenta un tema specifico e questa volta si è voluto alzare davvero l’asticella, perché il livello di difficoltà a mio avviso è davvero elevato.

Si è voluto creare un connubio atipico, ma nella fattispecie molto originale, il noir e l’ironia legata alla comicità e quindi alla risata, con dei racconti che si tingono di mistero e che al tempo stesso regalano un sorriso al lettore dando quel tono di leggerezza alle storie, forse per i tempi che corrono ne abbiamo tutti quanti davvero bisogno.

Eppure è più facile far piangere che ridere e uno dei più grandi comici del calibro del principe Antonio De Curtis in arte Totò lo rimarcavano con insistenza, ancora oggi ci provano davvero in tanti ma i risultati scarseggiano.

In questo caso anche un’antologia ha il necessario compito di dover fare ridere? Ne siamo proprio sicuri?

La risata si presenta sotto mille sfaccettature, ricordiamo che esiste anche il ghigno del male, i Padri della Chiesa consideravano il riso un fenomeno diabolico, non scorderò mai nel Nome della rosa quando il venerabile Jorge da Burgos, interpretato da Feodor Challapplin Jr sbatte il bastone al suolo più volte riprendendo i frati che stavano ridendo e diceva “ Il riso è un vento diabolico che deforma il volto e rende gli uomini simili alle scimmie, appartiene all’uomo proprio come il peccato e Gesù Cristo non rideva mai”. “ La futilità non va glorificata”.

Qualche autore in questa antologia rimarca in maniera alquanto decorosa questa propensione di colui il quale compie un crimine.

Ma non c’è per fortuna solo il riso diabolico ad accompagnare quest’antologia, ci sono tante piccole storie che deliziano i lettori di quella giusta e sana ironia.

Mi sento di affermare che è sempre molto difficile riuscire nell’impresa, ci sono degli autori che sono stati davvero all’altezza della situazione e mi piacerebbe davvero citarli tutti, ho apprezzato la scelta di inserire in diverse storie proprio Marco Frilli, che è diventato nel corso del tempo sia l’editore di riferimento che l’amico di tutti con il quale prendere un buon caffè al solito bar, farsi una chiacchierata senza far mancare una risata che fa bene al corpo e allo spirito.

Cito tutti gli autori che hanno partecipato all’antologia in ordine alfabetico:

M. Ansaldo, M. Bellini, M. Bellucci, E. Bezzon, M. Biagini, M. Bonini, F. Borgio, R. Casazza, R. Castelli, M.L.Chieffo, A. d’Amaro; S. De Bastiani-D. Cambiaso, E. Delmiglio, D. Domenici, E. Esposito, M. Fagnoni, M. Fellegara, L. Ferrari, C. Forlani, M. Gatti, A. Grandicelli, D. Ippolito, F. Livoti, S. Lombardo, E. Luceri, V. Lusetti, A. Maccapani, G. Maimone, F. Marchetti, N. Marchetti, P. Marengo, A. Marenzana, M. Masella, R. Mistretta, M. Monaco, S. Monleone, G. Morozzi, R. Negro, I. Nicora, A. Novelli, A. Orrù, G. Ottonello, M. Paini, E. Prestinari, M. R. Pugliese, A. Reali-L. Malusà, N. Retteghieri, G. Rizzo, B. Squassino, M. Sommacampagna, G. Trebeschi, M.T. Valle, P. Varalli, N. Verde, L. Veroni, G. Villavecchia.

Buona lettura!

Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Frilli; Edizione standard (9 novembre 2022)
  • Genere: Noir – Grottesco
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 288 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 886943642X
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8869436420

IL TEMPO DELL’ODIO – ANTONIO LANZETTA

TRAMA:

Cilento, estate del 1943. Michele ha quattordici anni e vive con la madre e le sorelle in un casolare isolato. È tardo pomeriggio quando, di ritorno da una giornata di lavoro nei campi, vede una camionetta di fascisti sulla strada che lo porta a casa. Capisce subito che sta accadendo qualcosa di terribile e, sentendosi impotente, si nasconde in mezzo ai cespugli. Mentre le donne urlano disperate, Michele viene scoperto e per non essere ucciso è costretto a scappare nel bosco. Per Michele questo evento segna la fine dell’adolescenza, l’incontro con la brutalità e la violenza. Comincia un viaggio iniziatico all’insegna della vendetta, dell’odio e del desiderio di trovare le sorelle che sono state rapite. Ferito e sconvolto viene accolto da una vecchia vicina che lo cura offrendogli un nascondiglio. Nel frattempo scopre che anche altre ragazze del paese stanno sparendo. Giovani donne strappate alle loro famiglie. Chi si cela dietro tutto questo e che fine fanno le vittime? Sono i giorni che precedono lo sbarco degli alleati a Salerno e i nazisti sono fuori controllo. Sono loro i responsabili? Michele si unisce a un gruppo di briganti, guidati da un uomo misterioso che si fa chiamare Teschio, che gli mostrerà il loro particolare codice criminale e gli insegnerà il valore dell’onore. Insieme a loro scoprirà una terribile verità.

RECENSIONE  a cura di Edoardo Todaro:

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MILLE GIORNI CHE NON VIENI – ANDREJ LONGO

TRAMA:

Dopo sei anni di reclusione in un istituto di pena, a causa di lunga condanna per omicidio, Antonio Caruso una mattina viene inaspettatamente scarcerato. Sembra che la vita voglia offrirgli una seconda occasione. Ha solo 27 anni e la consapevolezza di aver commesso molti errori; ora quell’occasione vuole sfruttarla. Vuole recuperare l’amore e la stima di Maria Luce, l’adorata moglie che l’ha lasciato non appena ha scoperto che lui aveva ammazzato un uomo. E poi c’è Rachelina, la figlia di sette anni che Antonio ha incontrato solo una volta. Può bastare il desiderio di riconquistare una donna e l’affetto di una figlia che non si è visto crescere, a riscattare una vita sbagliata? O invece il destino di Antonio è quello di perpetrare il male, perché nelle sue vene, come gli ha detto sprezzante il direttore del carcere, scorre solo sangue delinquente? Il destino di Antonio è quello degli eroi, spesso negativi, dei grandi romanzi noir, forse condannati alla sconfitta ma pronti sino alla fine a correre ogni rischio e a combattere qualunque battaglia. Segnato da un personalissimo sentimento della giustizia, da una rabbia in cui convivono il bene e il male, “Mille giorni che non vieni” è un romanzo teso fino all’ultimo respiro, dalle sorprendenti svolte narrative. È il ritratto di un personaggio che insegue se stesso in un labirinto da cui è possibile uscire, ma solo per trovarsi nuovamente al punto di partenza. La tensione che segna ogni pagina non abbandona il lettore neanche a libro finito. Longo mantiene per tutta la narrazione un sentimento puro che incanta, che fa a pugni con le scelte del suo personaggio dettate da quello stesso sentimento.

RECENSIONE a cura di Todaro Edoardo

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Mariani e il secondo colpo – Maria Masella

Trama

Il questore ha chiesto al commissario Antonio Mariani di indagare su alcune lettere minatorie indirizzate a Claudio Corani, noto imprenditore genovese e unico proprietario della C&C. Non è un incarico, ma un “favore personale”. Mariani accantona l’irritazione e incontra Alberta, la moglie di Corani, perché è stata lei a rivolgersi al questore. Sente anche Stefania Costanzi, la segretaria dell’imprenditore, che è stata la prima a leggerle. Sembra che le minacce siano la conseguenza di un incidente in cui, nell’autunno, ha perso la vita Franco Ratto, un giovane camionista appena assunto. Inutilmente Mariani cerca di parlare con Corani: l’uomo è irreperibile da giorni. Insiste con Alberta perché sporga regolare denuncia, ma lei risponde che quelle assenze non sono inusuali. Che una moglie non si chieda dove va il marito per giorni sembra strano al commissario, come il fatto che un imprenditore possa assentarsi trascurando i propri affari. Due giorni dopo Corani viene trovato ucciso a Sampierdarena: gli hanno sparato alla nuca. Due volte. Non è l’unica stranezza: gli indumenti della vittima non sono adeguati alla sua condizione sociale, il corpo è stato rinvenuto vicino alla torre WTC, dove ha gli uffici la C&C. L’indagine, all’inizio irritante, per Mariani diventa inquietante e risveglia troppi ricordi umani e professionali. A Sampierdarena ha vissuto fino ai vent’anni, a Sampierdarena ha affrontato la sua prima indagine da commissario e anni dopo ha incrociato nuovamente il latitante Luigi Mannini… Sì, i troppi ricordi gli rendono difficile concentrarsi, pure la Petri è meno lucida del solito. Il caso diventa più complesso perché anche la moglie di Corani viene ferita gravemente.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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Il pittore di Langa – Fabrizio Borgio

Trama

Giorgio Martinengo questa volta accetta un lavoro che sembra ben poco attinente alla sua attività: deve tenere d’occhio l’umorale e turbolenta Alice Aymone, esperta d’arte e influencer; oriunda piemontese d’Argentina nonché rampolla di una ricca e facoltosa famiglia. Il curatore degli interessi dei potenti Aymone, l’avvocato di Zurigo Gustavo Baer, è quanto meno scettico riguardo all’attività di Alice nel mondo dell’arte e quando lei, in cerca delle proprie radici e innamora ta delle opere di Pietro Pedro Ghiraudo, pittore di Langa, decide di trasferirsi nella villa dei nonni a Canelli, lo svizzero preferisce affiancarle un uomo di fiducia che sia del territorio. All’inizio sembra che Martinengo si debba limitare a farle da chauffeur nei suoi giri tra gallerie d’arte milanesi e interviste e impedire che il suo carattere litigioso e battagliero la metta nei guai ma le cose, come sempre, si complicano. L’investigatore si infilerà in una girandola di sentimenti e situazioni problematiche che lo porteranno a un’indagine in apparenza priva di una risoluzione ma che gli farà fare i conti, forse una volta per tutte, con le sue radici, i suoi sentimenti irrisolti e quindi con se stesso.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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Il male che fa bene – Italo Bonera

Trama

Trent’anni di fuga da tutto – da una condanna, da se stesso, dalle responsabilità verso gli altri – per diventare un mercenario, un avventuriero senza etica. Ma l’incontro con una ragazza rapita dall’Isis riporta alla luce il rimorso per tutto il male fatto: non un amore, ma la speranza di un’impossibile redenzione. Un’odissea individualistica che, tra la Milano degli anni Settanta e quella del terzo millennio, tocca il deserto siriano, le rovine della guerra civile, i palazzi di cristallo di Beirut, i vicoli di Istanbul, il centro storico di Brescia, l’India. Un’avventura mozzafiato e sorprendente.

RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro

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Dammi la vita. Partitura di sangue e note a Napoli – Letizia Vicidomini

Sinossi

Marlena Vichi è una musicista di successo, direttrice d’orchestra e docente presso il Conservatorio di Napoli. Sposata da diverso tempo con un suo ex maestro più grande di lei, non disdegna di allacciare relazioni discrete con alcuni dei suoi studenti. L’ultimo in ordine di tempo minaccia di rendere pubblica la loro storia, ma prima che possa portare alla luce il legame clandestino succede qualcosa di drammatico. Andrea Martino è un commissario in pensione, pronto a mettersi ancora al servizio della Polizia.

Viene coinvolto nella morte sospetta di una bambina avvenuta qualche mese prima, e si troverà anche al centro della vicenda di Marlena.

Due storie che si sovrappongono e si muovono sullo scenario di una Napoli continuamente in bilico tra la bellezza e l’orrore, e quelle verità nascoste da tempo che finalmente vengono rivelate.

Recensione a cura di Marika Mendolia

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