
di Manuela Baldi
Numero dieci per questa rubrica che ha come intento quello di strappare un sorriso leggendo delle abitudini dei personaggi letterari. Questa volta mi occuperò di una bevanda alcolica che, lo dico subito, è fra le mie preferite. Non sono molti i personaggi che ne dichiarano il consumo. È tipicamente italiana, consumata generalmente liscia. Scrivo di grappa.

IDENTIKIT DELLA BEVANDA:
È un superalcolico, acquavite di vinaccia, ottenuta da distillazione o dai succhi ottenuti dalla torchiatura delle stesse vinacce. È protetta da indicazione geografica con relativa scheda tecnica che stabilisce alcuni parametri fra i quali alcune caratteristiche specifiche come: liquido trasparente e brillante; incolore e cristallino, o con sfumature di colore vivacità ed ampiezza aromatica, sensazioni olfattive e retro nasali.
La distillazione delle vinacce è la prima fase di lavorazione della grappa, possono essere fermentate o semi fermentate, avviene direttamente mediante vapore acqueo, oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco insieme alle vinacce in impianti di distillazione di tipo continuo o discontinuo. Non sono ammesse addizioni di alcol etilico, la riduzione del grado alcolico è ottenuta per diluizione con acqua.
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