Il verso dell’assiolo – Davide Pappalardo

Trama

Tre maschere utilizzate per una burla a un addio al celibato, identiche a quelle indossate dagli autori di una rapina in cui muore una guardia giurata. Risultato: per tre amici partiti dalla Sicilia, un innocuo fine settimana fra Trentino e Veneto si trasforma in una drammatica fuga destinata a stravolgere parecchie vite. Tra delitti, inseguimenti e sospetti, la tensione fa riaffiorare antichi rancori e rievoca lontani ricordi, come la morte di un’anziana durante una terribile giornata di pioggia nel 1995 nella loro cittadina di provenienza, Acireale. Nel corso della rocambolesca fuga, le terribili verità che via via riemergono dal passato modificano la percezione del presente. Così, i ricordi, le amicizie, i luoghi, persino le morti di un tempo sembrano assumere forme diverse nelle menti dei tre uomini. Unico fattore a non mutare mai lungo tutto il romanzo, il canto ipnotico e malinconico di un piccolo rapace notturno.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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Milano pastis. La grande rapina del 1964 – Davide Pappalardo

Trama

Milano, 15 aprile 1964. Mentre Bobby Solo scala le classifiche con una lacrima sul viso e la Ferrero lancia la Nutella, la quiete dell’elegante Via Montenapoleone viene turbata da sgommate di auto e raffiche di mitra. In una manciata di minuti i banditi portano via un ingente bottino da una gioielleria. Alcuni di loro parlano con accento francese.

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La versione di Mitridate – Davide Pappalardo

Trama

Tre storie, dense, nere, metropolitane. Tre storie giovani, fresche, cattive. Tre protagonisti, unici, intensi, vivi. La versione di Mitridate, il primo racconto che dà il nome alla raccolta, parte dalla scomparsa di una ragazzina di sedici anni. Gli occhi che guardano la vicenda sono quelli della sua migliore amica. Questo sguardo si modificherà, si ridurrà a fessura, in un percorso interiore che mostrerà il cinismo e la cattiveria oggi imperanti. La migliore amica è invece un racconto di emarginazione, fatto di bar, bottiglie rotte, puzza e sporcizia. Una storia che ha come protagonista un antieroe, duro e solitario. Un uomo che cerca la verità e che la troverà, pagando un prezzo troppo alto.

Voce di Massimo Ghigi

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Buonasera (signorina) – Davide Pappalardo

Trama

Seguendo la canzone di Fred Buscaglione ( il Buonasera ” signorina” del titolo appunto) , si snoda la vicenda che vede come protagonista Libero Russo un ex poliziotto ora investigatore privato da due soldi. Ed è una vicenda che si svolge in una Milano cupa e violenta quando il 23 dicembre del 1970 Jo La Maire, anziano gangster con trascorsi in Francia ma ora apparentemente dedito solo alla vendita di alcolici, tornando a casa trova il suo braccio destro trucidato in una pozza di sangue, Libero Russo viene subito sospettato per aver avuto nei giorni precedenti una discussione abbastanza accesa con la Maire. Nel corso della vicenda il lettore verrà accompagnato tra i meandri della mala milanese tra gangster, magnacvia e giovani prostitute ” dal cuore d’ oro”.

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Oggi parliamo con… Davide Pappalardo

Intervista a cura di Laura Villa.

Innanzitutto vorrei ringraziare Davide Pappalardo  per averci concesso un pò del suo tempo per questa intervista. Ho da poco terminato di leggere “Buonasera (signorina)”  . Un romanzo noir davvero molto bello che ho letto tutto d’un fiato in pochissimi giorni. Inizio subito con la prima domanda:

  • Tu ti definisci un bravo “ragazzo” siciliano di quasi 40 anni che scrivendo storie di delinquenti con un linguaggio crudo e “ di impatto” si riscatta dalla costrizione del dover essere sempre e comunque una brava persona. La pensi ancora così?

No, qualcosa è cambiato. Il far vivere una parte di me che di solito non emerge o che non esiste era una necessità più legata al primo romanzo. Sto compiendo un processo di maturazione, come penso accada a tutti quelli che imboccano il misterioso sentiero della scrittura. E adesso non ne sento più l’esigenza. Nonostante questo, mi diverte sempre parlare di duri o presunti tali, come è accaduto col protagonista di Buonasera (signorina), Libero Russo che è un duro alla rovescia, uno che scappa a gambe levate di fronte all’azione.

  • Quanto è difficile scrivere romanzi che definirei di genere noir oggi in Italia ?

La difficoltà non risiede tanto nello scrivere un noir o un romanzo di qualunque altro genere. In Italia il materiale per il noir è disponibile a bizzeffe. Vedi i fatti di cronaca o viceversa vedi alcuni romanzi che hanno anticipato vicende come quelle di mafia capitale. La difficoltà principale sta in primo luogo nel trovare un editore ed io ho avuto la fortuna di imbattermi in Eclissi, casa editrice indipendente e combattiva e poi, la vera prova del fuoco, è la distribuzione che purtroppo privilegia i grandi colossi editoriali a scapito delle novità, di linguaggi meno omologati e di sperimentazioni. Tutti aspetti che invece alcune piccole case editrici hanno il coraggio di portare avanti.

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