LE MOGLI HANNO SEMPRE RAGIONE – Luca Bianchini

Trama

Il maresciallo Gino Clemente ama la canottiera bianca, il karaoke, il suo labrador e soprattutto la moglie Felicetta, e coltiva un unico desiderio: andare presto in pensione. Dopo anni passati lontano da casa, viene finalmente trasferito nel suo paese d’origine, Polignano a Mare, a ridosso della festa patronale di San Vito che dà inizio all’estate. Per l’occasione, la famiglia allargata degli Scagliusi decide di celebrare il compleanno della piccola Gaia con una “festa nella festa”, durante la quale Matilde può inaugurare e soprattutto mostrare la sua nuova masseria a parenti e pochi amici. Non mancano i manicaretti peruviani preparati dalla fedele Adoración, la tata tuttofare della famiglia. Oltre a Ninella, don Mimì e a tutti i protagonisti di “Io che amo solo te” è stato invitato anche il maresciallo Clemente che però declina, ma sarà chiamato con urgenza sul posto: Adoración è stata trovata senza vita nel salottino degli angeli collezionati con amore dalla padrona di casa. È subito chiaro che non si tratta di una morte accidentale. Chi può essere stato? Nel pieno della notte di San Vito, il maresciallo si troverà ad affrontare un po’ controvoglia la sua prima vera indagine. Ad aiutarlo nell’impresa ci penseranno la brigadiera Agata De Razza, salentina dai capelli ricci e dalla polemica facile, e l’appuntato Perrucci, il carabiniere più sexy del barese, oltre naturalmente al suo fiuto, a quello del suo cane Brinkley e ai consigli disinteressati della moglie. Per tutti gli abitanti della zona sarà il giallo dell’estate. Tra canzoni stonate, melanzane alla parmigiana, segreti inconfessabili e voci di paese in cui tutti parlano e nessuno dice, Luca Bianchini scrive una commedia esilarante e ci fa vivere nella sua amata Polignano una nuova avventura ricca di colpi di scena, in cui tutte le tessere del mosaico si mettono lentamente a posto per rivelare una sorprendente verità.

Recensione a cura di Manuela Fontenova

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L’isola – Ragnar Jónasson

Trama

Hulda Hermannsdóttir, ispettore della polizia di Reykjavík, ha sempre dovuto rinunciare alle sue ambizioni, ma il nuovo caso che le viene affidato potrebbe finalmente aprirle delle opportunità di carriera. Una domenica mattina, più per noia che per senso del dovere, Hulda decide di accettare la richiesta di aiuto di un collega delle Isole Vestmann e di mettersi in viaggio per l’arcipelago a sud-est della capitale. Deve scoprire cos’è successo nell’isola abbandonata di Elliðaey, luogo aspro e meraviglioso, una vera e propria stanza chiusa a cielo aperto. Lì un uomo di trent’anni ha riunito gli amici di un tempo in quella che viene considerata la casa più solitaria del mondo, ma quando arriva il momento di rientrare sulla terraferma uno di loro manca all’appello. Intrecciando passato e presente, le indagini di Hulda riportano in vita fantasmi che tutte le persone coinvolte, in un modo o nell’altro, hanno tentato di mettere a tacere. E mentre cerca la verità di Elliðaey, l’ispettore finisce per ritornare su un vecchio caso, un omicidio avvenuto dieci anni prima in un luogo altrettanto isolato, che svela come, in quella strana storia, siano in tanti ad avere diversi peccati sulla coscienza.

Recensione di Marianna Di Felice

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CAMINITO. UN APRILE DEL COMMISSARIO RICCIARDI – Maurizio de Giovanni

Trama

Cinque anni possono cambiare un mondo. Una vita, tante vite. Il grande ritorno del commissario Ricciardi. È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto. Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi. Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti.

Recensione a cura di Manuela Fontenova

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Alla ricerca del libro perduto: Una storia semplice – Leonardo Sciascia

Trama

“Una storia semplice” è una storia complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. Eppure mai – ed è un vero tour de force – l’autore si trova costretto a nominare sia l’una sia l’altra parola. Tutto comincia con una telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio. E subito, come se assistessimo alla crescita accelerata di un fiore, la storia si espande, si dilata, si aggroviglia, senza lasciarci neppure l’opportunità di riflettere. Davanti alla proliferazione dei fatti, non solo noi lettori ma anche l’unico personaggio che nel romanzo ricerca la verità, un brigadiere, siamo chiamati a far agire nel tempo minimo i nostri riflessi – un tempo che può ridursi, come in una memorabile scena del romanzo, a una frazione di secondo. È forse questo l’estremo azzardo concesso a chi vuole “ancora una volta scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla giustizia”.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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A cena con l’assassino – Alexandra Benedict

Trama

Lily Armitage ha deciso che non metterà mai più piede a Endgame House, la grande dimora di famiglia in cui sua madre è morta ventuno anni prima. I suoi propositi, però, vacillano quando riceve una lettera dalla zia, che la invita alla sfida tradizionale che si tiene ogni anno: il Gioco di Natale. In cosa consiste? I partecipanti dovranno trovare dodici chiavi con i dodici indizi a disposizione. Quest’anno c’è un premio speciale: l’atto di proprietà di Endgame House. A Lily non interessa nulla della casa, ma nel biglietto c’è un dettaglio che basta da solo a convincerla: durante i giochi verranno rivelati gli indizi per scoprire finalmente la verità sulla morte di sua madre. Ma è davvero così o si tratta di uno scherzo di pessimo gusto? Per scoprirlo, Lily deve trascorrere dodici giorni nella grande casa insieme ai cugini, risolvendo enigmi e indovinelli per rivelare, uno a uno, i segreti più oscuri della famiglia Armitage. Quando una tempesta di neve isola la casa da ogni contatto con l’esterno, tutto può succedere…



Recensione a cura di Marianna Di Felice

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I colorati panni degli altri – Alexander McCall Smith

Trama

Tutto sembra andare per il meglio nella vita di Precious Ramotswe, proprietaria della Ladies’ Detective Agency N. 1. Finché un giorno il signor Polopetsi, timido collaboratore part time dell’agenzia, non presenta il caso di una donna che ha perso il lavoro, licenziata, sembrerebbe, senza giusta causa. Tuttavia, le apparenze spesso ingannano, e mentre la signora Makutsi porta avanti l’indagine con vigore, convinta dell’innocenza della lavoratrice, ex studentessa, come lei, della idolatrata Scuola per Segretarie del Botswana, la signora Ramotswe è in preda a una profonda tristezza, perché continue rivelazioni sembrano far emergere verità che lei mai avrebbe creduto possibili. Verità che potrebbero addirittura intaccare l’amore sconfinato che Precious ha sempre provato per il padre, il fu Obed Ramotswe. E poi la ricomparsa in città del suo ex marito, il complotto contro il negozio Double Comfort di Phuti Radiphuti, marito della signora Makutsi… Davvero troppi problemi perché Mma Ramotswe, per quanto solida di carattere e tradizionale di corporatura, possa risolverli da sola. Per fortuna, può contare sull’incrollabile amicizia della signora Potokwani, così che la calma e la serenità riusciranno a tornare nel placido mondo di queste donne straordinarie. Il tè è servito, la torta anche, e la vita continua.

Recensione a cura di Manuela Baldi

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La casa disabitata – Charlotte Riddell

Trama

La giovane Miss Helena eredita dal padre la proprietà di River Hall e decide di affittarla per ricavarne una buona rendita. La casa ha un bell’aspetto ed è in buone condizioni, perciò gli inquilini non tardano a farsi avanti. Tuttavia, nessuno si ferma per più di qualche settimana e molti lasciano l’immobile nel giro di qualche giorno. Ci sono tutti i segnali della tipica casa infestata: rumori sospetti e improvvisi, porte che sbattono, luci che si accendono o si spengono, strane apparizioni senza un motivo apparente. L’ultimo occupante scappa e la zia di Miss Helena decide di assumere un avvocato per risolvere la questione una volta per tutte. Petterson, l’impiegato del procuratore, in cambio di una cospicua somma di denaro, va a stare nella casa per verificare con i propri occhi che cosa stia davvero accadendo. Il romanzo inizia come una storia di fantasmi tradizionale dell’epoca vittoriana, e nella seconda parte si evolve assumendo sempre di più il carattere di un romanzo giallo, man mano che Petterson indaga sull’identità del fantasma dell’uomo assassinato nella casa di River Hall.

Recensione a cura di Roberta Castelli

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La prima indagine del giudice Petri seguito da «Il cadavere nella valigia» – Gianni Simoni

Trama

Sono numerosissimi i lettori che hanno seguito e si sono appassionati alle indagini del giudice Petri, magistrato ormai in pensione che però non riesce a stare lontano dalla Questura di Brescia e dal suo amico, il commissario Miceli. E si sono affezionati a questa figura di uomo di legge rigoroso, ma capace di ascoltare le persone e le loro ragioni. Ma com’era Carlo Petri agli inizi della sua carriera? A questa domanda, e risalendo anche agli anni degli studi, risponde il racconto con il quale Gianni Simoni ha deciso di fotografare il momento in cui al giovane sostituto viene affidata la prima indagine: un caso apparentemente banale e squallido di violenza domestica, che a poco a poco si trasforma in qualcosa di assai diverso. È una vicenda tristemente semplice eppure decisiva, sia perché segna la formazione di uno stile di indagine, sia perché Petri incontra per la prima volta proprio il commissario Miceli e fa la conoscenza di una giovane professoressa universitaria di letteratura che si chiama Anna… Completa il volume, in un’ideale forma di rispecchiamento, quella che al momento è l’ultima indagine di Petri, a fianco ancora una volta del commissario Grazia Bruni.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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Alla ricerca del libro perduto: Ho ammazzato J.F. Kennedy – Feltrinelli ed.

Pepe Carvalho, l’investigatore privato, nato dalla penna di Manuel Vázquez Montalbán è uno dei personaggi che ho amato anche se brucia i libri. In Italia, tradotto magistralmente da Hado Lyria, mi permetto questa considerazione perché negli anni ho letto tutti i libri anche in lingua originale ed ho apprezzato la traduzione, è uscito sempre per la casa editrice Feltrinelli. Il libro del quale vi parlo, pur essendo il primo della serie, è uscito in Italia nel 2001. La maggior parte dei libri su Carvalho era già stata scritta e pubblicata, Montalbán morì nel 2003 e furono soltanto tre i libri postumi pubblicati. Fui molto contenta di conoscere gli inizi di Pepe Carvalho, il cui passato come agente della CIA era conosciuto, sperando di scoprire qualcosa in più di questo personaggio. Inizialmente il libro mi spiazzò, non c’entrava nulla con il personaggio che amavo, non era un giallo, dalla copertina si capiva di cosa trattasse, era pieno  di citazioni, surreale, mescolava fatti storici con la fantasia. A pelle sentivo che era una scrittura sperimentale e in effetti una volta finito capii che andava preso per quello che era, un libro dove Montalbán sovvertiva tutti i registri della scrittura, mescolando abilmente generi e stili. In un’intervista a Montalbán lessi che dopo una sera in compagnia del suo amico José Batllò e varie bottiglie decise di scrivere una storia semplice di guardie e ladri, un po’ all’americana.

Trama

Qui nasce Pepe Carvalho, super agente segreto gallego con licenza di uccidere, ex iscritto al partito comunista spagnolo e ora membro della Cia. John Kennedy è appena diventato presidente e il suo clan vive nel cosiddetto Palazzo delle Sette Galassie, una meraviglia architettonica sospesa fra le nubi, sopra la Casa Bianca, dove si collezionano celebrità. Finora inedito in Italia, “Ho ammazzato J.F. Kennedy”, è stato scritto nel 1970, quando per molti il sogno impossibile era uccidere il generale Franco.

Recensione a cura di Manuela Baldi

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Il mistero delle ragazze dai grandi occhi. Milo, detective per amore – Giancarlo Vitagliano

Trama

Il grande ritorno di Milo, detective per amore. Quand’era bambino, sua madre è stata uccisa e nessuno sembrava in grado di trovare il colpevole. Allora lui, spinto dalla lettura dei romanzi gialli che sua madre tanto amava, si trasformò in detective e scoprì quello che era successo. Da allora è passato tanto tempo e Milo, divenuto autore di testi di criminologia, vorrebbe mettersi alle spalle i suoi traumi, ma quando vede una madre disperarsi per la morte di una figlia cui nessuno riesce a dare una risposta convincente, capisce che non potrà ignorare questo dolore e ancora una volta si metterà in cerca della verità.

Recensione a cura di Dario Brunetti

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