L’altro capo del filo – Andrea Camilleri

Trama

“Una pagina tira l’altra. Eppure la lettura non può che scorrere con lentezza. C’è troppo dolore, c’è troppa disperazione, nel paesaggio di realtà che si va ad attraversare. Il mare è diventato una enorme fossa comune, il teatro acquatile di una immane tragedia di naufraghi: il quadrante acheronteo di violenze, lo specchio deforme attraversato dai fantasmi di quanti hanno sperato nella salvezza della fuga, sebbene pagata con la spoliazione e con gli abusi, con l’urlo raggelato delle madri e il pianto muto dei bambini che non sanno come decifrare l’orrore che si è disegnato nei loro occhi. Con quanta velocità è concesso di leggere la lentezza della sacra rappresentazione dell’esodo di una umanità straziata, tradita dalla storia e offesa dalle politiche del sospetto e dell’egoismo? A Vigàta, Montalbano è impegnato nella gestione degli sbarchi, nei soccorsi ai migranti, nello smascheramento degli scafisti. Ha la collaborazione del commissariato, di vari volontari, e di due traduttori di madrelingua. Si prodigano tutti. Si sacrificano, tra tenacia e spossatezza. Catarella si intenerisce, si infervora, e mette a disposizione delle operazioni caritatevoli la sua innocente quanto fragorosa rusticità. Il lettore procede, compunto, con il passo del pellegrino. E non si accorge che dietro le pagine si sta armando un romanzo perfettamente misterioso. Persino Montalbano viene colto di sorpresa. L’arrivo felpato del delitto gli dà il soprassalto…” (Salvatore Silvano Nigro)

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7-7-2007 – Antonio Manzini

Trama

“Lo sai cosa lasciamo di noi? Una matassa ingarbugliata di capelli bianchi da spazzare via da un appartamento vuoto”. Rocco Schiavone è il solito scorbutico, maleducato, sgualcito sbirro che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi che raccontano le sue indagini. Ma in questo è anche, a modo suo, felice. E infatti qui siamo alcuni anni prima, quando la moglie Marina non è ancora diventata il fantasma del rimorso di Rocco: è viva, impegnata nel lavoro e con gli amici, e capace di coinvolgerlo in tutti gli aspetti dell’esistenza. Prima di cadere uccisa. E qui siamo quando tutto è cominciato. Nel luglio del 2007 Roma è flagellata da acquazzoni tropicali e proprio nei giorni in cui Marina se ne è andata di casa perché ha scoperto i “conti sporchi” di Rocco, al vicequestore capita un caso di bravi ragazzi. Giovanni Ferri, figlio ventenne di un giornalista, ottimo studente di giurisprudenza, è trovato in una cava di marmo, pestato e poi accoltellato. Schiavone comincia a indagare nella vita ordinata e ordinaria dell’assassinato. Giorni dopo il corpo senza vita di un amico di Giovanni è scoperto, in una coincidenza raccapricciante, per strada. Matteo Livolsi, questo il suo nome, è stato finito anche lui in modo violento ma stavolta una strana circostanza consente di agganciarci una pista: non c’è sangue sul cadavere. Adesso, l’animale da fiuto che c’è dentro Rocco Schiavone può mettersi, con la spregiudicatezza e la sete di giustizia di sempre, sulle tracce “del figlio di puttana”…

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Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi – Maurizio De Giovanni

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Sono passati più di quindici anni da quando Vinnie Sannino è emigrato in America, imbarcandosi di nascosto su una nave. Là ha avuto successo, è diventato campione mondiale di pugilato nella categoria dei mediomassimi. Ma il suo ultimo avversario, un pugile di colore, è morto, e lui non se l’è più sentita di continuare. Adesso è tornato per inseguire l’amore mai dimenticato, Cettina, la ragazza che alla sua partenza aveva pianto disperata. La vita, però, è andata avanti anche per lei, che ora è donna e moglie. Vedova, anzi: perché il marito, un ricco commerciante, viene trovato morto. Qualcuno lo ha assassinato finendolo con un pugno alla tempia, simile a quello che, in una sera maledetta, Vinnie ha vibrato sul ring dall’altra parte del mondo. Per Ricciardi e Maione, e per i loro cuori, sarà davvero una brutta settimana di pioggia.

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Le notti di Reykjavík – Arnaldur Indriðason

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 Un senzatetto viene trovato annegato alla periferia di Reykjavík. Un caso di poca importanza, che la polizia archivia come morte accidentale. Nelle stesse ore, una donna sparisce nel nulla dopo aver trascorso la serata in un locale del centro. Un anno dopo, Erlendur, poliziotto alle prime armi assegnato al turno di notte della stradale, passa lunghe ore a pattugliare le vie di una città deserta, ore spezzate di tanto in tanto da una rissa, un furto, un incidente d’auto, e non smette di pensare a quelle due persone scomparse. Convinto che i due casi siano stati frettolosamente liquidati dai colleghi, Erlendur non resiste alla tentazione di fare il detective: non solo si prende a cuore la vicenda del povero Hannibal, ma è ancor più attratto dall’inspiegabile sparizione della donna. L’inesperta matricola inizia così la sua prima indagine: raccoglie indizi, interroga i famigliari e le persone coinvolte… Due casi che riguardano due mondi lontanissimi tra loro: il triste sotto-bosco umano della capitale, denso di miseria e sopraffazione, e la borghesia islandese, con le sue ipocrisie e i suoi lati oscuri. In una Reykjavík descritta in un’insolita versione notturna, Arnaldur Indriðson dipinge la figura di un Erlendur giovane e tormentato, ma già acuto indagatore dell’animo umano e dei suoi angoli più nascosti.

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Bologna non c’è più – Massimo Fagnoni

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Pietro Ricci educatore, cinquantenne, laureato in filosofia, è bravissimo nel suo lavoro. Non c’è nessuno in grado di gestire pazienti psichiatrici come lui, ma non è contento né del suo lavoro, né della sua vita. L’unica sua vera soddisfazione è un seminario organizzato da lui sul terrorismo delle Brigate Rosse, durante il quale ha conosciuto tante persone interessate all’argomento e tante persone scontente, come lui, della propria vita. Pietro incrocia Trebbi in piscina dopo un allenamento e scambiano due chiacchiere davanti alla macchinetta del caffè. Inizia così la seconda indagine di Galeazzo Trebbi che, questa volta, dovrà fare i conti con il passato. Quel passato recente che tanto ha segnato la storia del nostro paese e che lui conosce bene. Dovrà scoprire cosa si sta muovendo a Bologna fra i gruppi della sinistra più marginale ed estrema, fra le inquietudini e le frustrazioni dei nuovi poveri, sempre più poveri e sempre più arrabbiati. Dovrà capire cosa sta per esplodere nella sua città e dovrà farlo in fretta. Il commissario Guerra sarà ancora al suo fianco per cercare di svelare la realtà, quella che nessuno vuole venga rivelata. Mentre Trebbi suo malgrado affronta un’indagine dai risvolti politici inaspettati, viene assunto da una famiglia dell’alta borghesia bolognese per vegliare sul suo giovane rampollo e si trova costretto nuovamente a fare i conti con la sua occulta umanità. Sarà un inverno difficile quello di Trebbi e la conclusione… come al solito non sarà né facile, né scontata.

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Io sono lo straniero – Giuliano Pasini

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Dopo il terribile inverno di Case Rosse, il commissario Roberto Serra ha lasciato l’Appennino emiliano per Termine, nel profondo Nord Est, sulle colline del Prosecco: quattro case, tre strade, una chiesa, un cimitero, e intorno solo vigneti, a perdita d’occhio. Lì, di sera, Roberto sfoga in incognito la sua passione per la cucina e per i vini nel piccolo ristorante ricavato nel chiostro di un antico monastero. Di giorno, invece, lavora nella questura della scintillante e perbenista Treviso. Una vita che scorre lenta, tra le sempre più rade visite della sua Alice e le sempre più frequenti chiacchierate con Susana, una bella sudamericana andata come lui a voltare pagina in quell’angolo di mondo. Sino a quando, un giorno d’inverno, il commissario non incontra Francesca, una ragazza eccentrica e disperata che cerca di convincerlo a occuparsi del caso di una giovane sparita nel nulla. Per quanto Roberto punti i piedi in nome della serenità ritrovata tra i vigneti di Termine – anche grazie ai farmaci che assume per non sprofondare nelle visioni angosciose che lo tormentano – davanti a lui si delinea una scia di scomparse misteriose: tutte donne, tutte giovanissime, tutte straniere. Invisibili per la procura, per la polizia, per la gente. Roberto non può più scappare. È costretto ad affrontare un’indagine che lo porterà a scrutare le acque nere dei laghi nascosti tra i vigneti, a scoprire che un passato irrisolto può allungare le sue dita fatali fino al nostro presente…

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Fantasmi del passato – Marco Vichi (con la straordinaria partecipazione di Leonardo Gori).

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Firenze, dicembre 1967. L’Alluvione è passata da poco più di un anno, lasciando a sua memoria una spessa riga nera sui muri dei palazzi, ma la vita in città ha ripreso a scorrere con i ritmi di sempre. Il commissario Bordelli è appesantito dai rimorsi di una faccenda non lontana nel tempo e dal desiderio struggente di una donna che ha perduto. Il ricordo di sua madre, scomparsa ormai da diversi anni, lo avvolge di dolce malinconia. Nel freddo di dicembre, in una villa sulle colline, un uomo molto ricco e benvoluto da tutti viene ucciso con un fioretto, e l’assassino non lascia nessuna traccia. Alle prese con questo difficile caso, Bordelli cercherà di scovare un minimo indizio che possa metterlo sulla buona strada per inchiodare il colpevole, ma nel frattempo si troverà a vivere situazioni del tutto inaspettate… e a dominare ogni cosa saranno i fantasmi del passato.

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L’uomo del bosco – Francesca Panzacchi

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Tre amiche si preparano a trascorrere l’attesa vacanza in montagna, nel Tirolo italiano. A causa di un piccolo incidente, la bella Sofia incontrerà Reinhard, un uomo misterioso che pare sbucato dal nulla e che cambierà per sempre le loro vite. Gentile e attraente, l’uomo del bosco nasconde un macabro segreto.

Un romanzo rosa-noir, perennemente in bilico tra normalità e lucida follia. Un amore emozionante e struggente, con finale a sorpresa.

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Cinque indagini romane per Rocco Schiavone – Antonio Manzini

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Questo volume riunisce i racconti pubblicati in diverse antologie di questa casa editrice, a partire da “Capodanno in giallo”. Raccolti assieme, permettono di ricostruire quello che può chiamarsi l’antefatto del vicequestore Rocco Schiavone. Un poliziotto tutt’altro che buonista, piuttosto eccentrico nei panni del nemico del crimine. Di mattina, per darsi lo slancio si accende uno spinello; quando capita, non disdegna qualche affaruccio con la refurtiva di un colpo sventato; è rozzo con tutti, brutale con i cattivi, impaziente con le donne. Ciononostante chi legge le sue avventure lo vorrebbe amico. Per punizione, i comandi lo trasferiranno in mezzo alla neve di Aosta, dove sono ambientati i romanzi che gli hanno dato tanta notorietà. Intanto, nelle storie di questo volume, lo incontriamo prima del forzato trasloco. Sa che sta per dire addio alla città amata, ma non sa quale sia il suo destino. In questa incertezza, il passato lo stringe da ogni parte scolpendo il suo pessimismo, nutrendo la sua malinconia. Percorre Roma, luoghi familiari, vecchie conoscenze, mentre nel suo modo sfaticato intuisce soluzioni impensate agli enigmi criminali. E questi hanno sempre sfondi di oscura umanità. Tanto che i suoi difetti appaiono l’altra faccia, necessariamente antiretorica, della medaglia della viva pietà per i derelitti e del grande dolore che una volta gli ha straziato il cuore. Insomma, sembra una specie di angelo caduto.

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Teresa ha gli occhi secchi – Alberto Colangiulo

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Il mare è così o ti porta santi o ti porta tempeste. Basso Salento, Porto di Trecaze. In questo ultimo sud d’Italia scolpito dalle acque un veneziano, vagabondo del mare, trova riparo durante una tempesta. La sua vela è distrutta e lui, costretto a stanziarsi, riesce a far breccia negli animi degli abitanti del borgo. E non solo. Mette su una birreria proprio sul molo del porto e col tempo trasforma quell’osteria marinara in un punto di ritrovo per gli amanti della libertà in rifugio per solitari e bettola per baldorie. Mesce birra a fiumi e cucina da dio, canta e incanta come un prestigiatore. Ma in un mattino di fine novembre il suo corpo viene ritrovato in una marmitta a galleggiare nel lento moto di un mare in bonaccia. Fra sguardi sospetti e poche parole di una muta comunità il maresciallo Gerardi e l’appuntato Nardi indagano sull’omicidio; ma entrambi si ritroveranno a investigare su se stessi, sulla parte buia della loro anima e sulle loro emozioni. Dovranno navigare nel proprio mare nero, in quella dimensione interiore che si nutre di inquietudini inconfessate.

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