Detective’s drink – Bevendo si indaga #10 – Gennaio 2023

di Manuela Baldi

Numero dieci per questa rubrica che ha come intento quello di strappare un sorriso leggendo delle abitudini dei personaggi letterari. Questa volta mi occuperò di una bevanda alcolica che, lo dico subito, è fra le mie preferite. Non sono molti i personaggi che ne dichiarano il consumo. È tipicamente italiana, consumata generalmente liscia. Scrivo di grappa.

IDENTIKIT DELLA BEVANDA:

È un superalcolico, acquavite di vinaccia, ottenuta da distillazione o dai succhi ottenuti dalla torchiatura delle stesse vinacce. È protetta da indicazione geografica con relativa scheda tecnica che stabilisce alcuni parametri fra i quali alcune caratteristiche specifiche come: liquido trasparente e brillante; incolore  e  cristallino,  o  con  sfumature  di  colore vivacità  ed  ampiezza  aromatica,  sensazioni  olfattive e retro nasali.

La distillazione delle vinacce è la prima fase di  lavorazione della grappa, possono essere fermentate o semi fermentate, avviene direttamente mediante vapore acqueo, oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco  insieme alle vinacce in impianti di distillazione  di  tipo continuo o discontinuo. Non sono ammesse addizioni di alcol etilico, la riduzione del grado alcolico è ottenuta per diluizione con acqua. 

Il PERSONAGGIO

Il commissario Sandro Micuzzi, vive e lavora a MIlano, è un fumatore, a volte anche masticatore di toscanelli, bevitore di grappa, Nardini per la precisione, smemorato, lasciato dalla moglie, attratto dalle donne. Capelli rossicci, baffi, arruffato, cura poco l’abbigliamento, capita che indossi calzini spaiati. È un commissario capace, circondato da una buona squadra, non è molto considerato dal suo superiore. Nella sua prima avventura viene spostato di commissariato, senza un incarico preciso, arriva al punto di volersi dimettere dalla Polizia. Come dicevo sopra, la grappa gli piace, la consuma abitualmente, non necessariamente dopo un pasto.

Decise che, per premiarsi, avrebbe aperto una nuova bottiglia di Nardini. Gli piaceva il rumore della grappa che usciva dalla bottiglia appena aperta. Un glu glu glu che si sentiva ancor prima che l’alcol sgorgasse dal tappo dosatore. Un preludio.

CURIOSITÀ

In base a quanto previsto dal relativo Regolamento europeo, quando il tasso alcolico di una bevanda supera il 15%  è obbligatorio parlare di “bevanda spiritosa“.

La  denominazione «Grappa» è esclusivamente riservata all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia, distillata ed elaborata in impianti ubicati sul territorio nazionale.

La distilleria Nardini, grappa che viene bevuta dal Commissario Micuzzi, è la più antica d’Italia.

VALUTAZIONE PERSONALE

Bevo grappa da moltissimo tempo, la distillazione dalle mie parti era praticata ovunque. La prediligo mono vitigno ma non disdegno le altre, rigorosamente liscia.

Nota: per scrivere questo articolo ho consultato: “scheda grappa:https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-02-08&atto.codiceRedazionale=16A00865&elenco30giorni=false;

https://www.nardini.it/noi-siamo-la-grappa; “somministrazione e commercio di alimenti e bevande – guida per i corsi di abilitazione di M.P. De Filippo, Maggioli ed.;  “Sottotraccia” di Massimo Cassani, Sironi ed.

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