
TRAMA:
Ogni giorno all’alba uomini e donne passano il confine tra Italia e Svizzera per andare al lavoro. Si chiamano frontalieri e sono decine di migliaia. Ernesto Magni è uno di loro. La sua sembra essere una vita come tante, finché tra un brusco licenziamento e una separazione mai accettata non prende una brutta piega. Nella vicenda viene coinvolto Elia Contini, un piccolo investigatore privato che vive sulle montagne ticinesi e che, quando non lavora, osserva il mondo con ironia e disincanto. Con tutte le sue scelte esistenziali irrisolte, Contini finisce per trovarsi in una terra d’ombra che dal mondo dei frontalieri si estende a quello degli imprenditori in mezzo a corruzione, violenza, caos. Un noir che scava nella psicologia di protagonisti e comprimari inseguendo una storia di molestie sessuali, soprusi economici, antiche ruggini, ma anche slanci d’amore, tenerezza, intimità. Dove si può guardare ciò che accade con gli occhi degli animali immaginari che popolano queste pagine, forme mutevoli, specchi di sogni oscuri o fantastici, da cui fuggire o nei quali al contrario rifugiarsi, con la capacità di sperare nonostante tutto.
RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro
Leggere “ Le strade oscure “ ti dà conferma di quanto ho pensato fino ad oggi rispetto al noir come strumento per conoscere e/o approfondire questioni che difficilmente affronterei con un saggio specifico. I Frontalieri, coloro che passano il confine Italia/Svizzera per andare a lavorare, per andare a cercare di sopravvivere di fronte ad una esistenza sempre più complicata e difficile, sono una “ categoria “ conosciuta. Con “ Le strade oscure” puoi dire che hai colmato le lacune esistite fino ad ora. I frontalieri con la loro routine dei risvegli all’alba, uomini in cerca di soldi, di fortuna e di amore, con la propria esistenza che va avanti in appartamenti al minimo della decenza,appartamenti riservati a coloro che sono senza permesso di soggiorno illusi con la promessa del futuro posto fisso; con il costo degli affitti detratto dallo stipendio in un vero e proprio dumping salariale. Ernesto Magni è uno di loro, e che la schiavitù del lavoro fa sì che sia considerato un fuori di testa, uno schizofrenico, un mitomane; e nonostante questo svolge un lavoro d’inchiesta sugli abusi che i frontalieri subiscono, e quindi si documenta sulle leggi che regolano il mondo del lavoro in Italia ed in Svizzera; sulle collusioni tra il mondo imprenditoriale e le associazioni di stampo mafioso. In questo panorama si inserisce l’investigatore privato, mestiere a dir poco precario,utile più per tirare a campare che per risolvere delitti. Elia Contini, che grazie a Fazioli abbiamo già fatto conosciuto e che si fida delle sue intuizioni, uomo paziente, lento nei pensieri e nei movimenti. Un investigatore che ha fatto dell’abitare in un paese di montagna, in una casa ai margini del bosco, senza mai andare in vacanza comprando solo lo stretto necessario per il proprio sopravvivere una scelta di vita, che si trova ad affrontare una vera e propria indagine fatta di violenze sessuali, impresari ambigui, infiltrazioni mafiose e prestanomi, truffe. E’ successo che, filosofeggiando, nessuno è normale, le persone sono devastate dalla violenza, dalle malattie,dalle delusioni. Ed il suicidio,sì il gesto che compiuto dal protagonista diviene elemento di riflessione in quanto i suicidi sono vittime del sistema. Svizzera, l’altro elemento messo in evidenza da Fazioli, ed il Molino Nuovo, con la sua multi etnicità, che da luogo che fa respirare aria di campagna si va a trasformarsi in quartiere popolare ed il Canton Ticino che in realtà è una piccola repubblica pettegola, visto che il pettegolezzo è un modo per interrogarsi sul mistero della vita … e della morte, e che è divenuto uno snodo centrale per l’espansione dei traffici gestiti dai gruppi mafiosi che passano dal controllo degli affari riferiti all’edilizia al commercio di armi. Ma se c’è il bosco, che è un rifugio mentale più che geografico,che ti fa vivere il tempo senza farsi soffocare dai meccanismi della quotidianità;e se c’è il ritmo della natura che sostituisce quello dei pensieri, non ci possono non essere gli animali sia quelli reali che quelli partoriti dalla fantasia, e l’amore verso questi nasconde una enorme ed ingestibile solitudine. Ma su tutto questo contesto c’è Contini con il bisogno di capire ed il perché certi avvenimenti accadono. Arrivi alla fine e puoi tranquillamente dire, che da oggi, grazie a Fazioli conosci qualcosa in più, molto in più, tanto in più, di un mondo che fino ad oggi non conoscevi …. quello dei frontalieri.
DETTAGLI
PAGINE 313
GENERE noir
EDITORE Guanda