Angolo Giallo – QUANDO INDAGA TEX…

di Enrico Luceri

…allora la situazione è davvero complicata, verrebbe da pensare. Già, perché il ranger creato da Giovanni Luigi Bonelli e realizzato graficamente dal grande disegnatore Aurelio Galleppini (in arte Galep) non è tagliato per le indagini che seguano i canoni delle polizie più evolute della sua epoca, ma applica un metodo molto più concreto e spiccio: pugni, Colt 45 fumanti, poche parole ma abbastanza incisive da spingere anche il più incallito furfante a collaborare, spiattellando senza tergiversare tutto quello che sa. Questo dipende anche dal fatto che il nostro eroe ha quasi sempre a che fare con loschi contrabbandieri, assassini di mezza tacca al soldo di padroni apparentemente rispettabili e in realtà assai più corrotti, che usano il denaro per prezzolare chi si sporcherà le mani al loro posto. Quasi sempre, abbiamo detto, perché l’universo narrativo creato dalla fantasia di Bonelli, padre di Sergio, a sua volta abile sceneggiatore nonché già titolare della casa editrice che porta il loro cognome, è talmente vasto che vi trovano posto personaggi e situazioni decisamente trasversali rispetto alla tradizione più convenzionale del western. Chissà se si deve proprio alla fama di lettore e spettatore onnivoro di opere di qualsiasi genere, purché contaminate dal virus benefico dell’avventura, l’incentivo che rese Giovanni Luigi Bonelli artefice di una numerosa serie di saghe che rappresentano un filone non certo secondario nella storia di Tex Willer, un fumetto tuttora amatissimo dal pubblico italiano, a oltre settant’anni dalla sua nascita. Un fenomeno di costume che si tramanda da una generazione all’altra e anche in periodi di feroce contestazione ha rappresentato uno dei pochi elementi in grado di accomunare padri e figli, giovani e meno giovani, intellettuali e semplici lavoratori, senza distinzioni sociali, in virtù di un messaggio elementare senza essere banale: quello della giustizia che non tiene conto né dei pregiudizi né del colore della pelle ma viene fatta rispettare a ogni costo, anche infrangendo delle leggi senza per questo sollevare polveroni nell’opinione pubblica più garantista.

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