
Trama
Ciudad Juárez, Messico. L’agglomerato urbano è un parassita aggrappato al deserto. A bordo del pick-up guidato dal suo contatto, l’agente Roachford spazia con lo sguardo verso il Rio Grande, la lunga arteria stradale che taglia il fiume per raggiungere il Texas, la muraglia in lontananza eretta a protezione del confine statunitense. Da questa terra aspra e violenta non gli sarà facile tornare vivo. In missione come infiltrato in un cartello di narcotrafficanti per conto di una struttura d’intelligence che ufficialmente non esiste, grazie a una pianificazione accurata e a una solida identità di copertura ha buone probabilità di agganciare il bersaglio. Un bersaglio molto pericoloso. Usurpando l’antico e venerato nome di Abu Bakr al-Siddiq, un uomo si muove sullo scacchiere globale per unire le fazioni del terrorismo islamista. È lui, questo Califfo reincarnato in affari con il Cartel de Sangre, il vero obiettivo dell’operazione. Ma sarebbe più corretto definirla una discesa all’Inferno. Roachford lo sa. E ancor prima di partire ha affidato l’anima al Demonio.
Recensione a cura di Massimo Ghigi
Seconda avventura per l’Agente Roachford dopo l’esordio apparso nel precedente ‘Agente Roachford. Caccia all’Incubo’, che è valso all’autore il Premio Altieri 2020 come miglior romanzo di spionaggio inedito. Dico subito che questo è un seguito quanto mai felice, perché non è mai semplice dare seguito ad un libro premiato, e questa nuova vicenda di Roachford è assolutamente all’altezza della precedente!
C’è veramente tanta roba in questo romanzo, ricco di azione, colpi di scena e personaggi non facilmente dimenticabili!
Roachford viene inviato in missione per dare la caccia ad un nuovo temibile re del Terrore, il Califfo Abu Bakr al-Siddiq. Per catturarlo deve seguire le tracce di sangue lasciate dai letali alleati del califfo, e qui davvero non ci facciamo mancare niente perché si va dai narcos del Cartel de Sangre per arrivare ai potenti colletti bianchi della finanza passando per i terroristi dell’IRA!
L’azione parte quindi dal Messico per arrivare all’Irlanda; nel mezzo l’Inghilterra vittima di un nuovo terribile attentato terroristico. In tutto questo, Roachford deve far fronte anche ad una profonda crisi interna a Dark Gear, l’agenzia di intelligence con cui collabora, e qui davvero i colpi di scena lasciano il lettore di ghiaccio! Che voi abbiate letto o meno anche il precedente libro non rimarrete indifferenti all’evolversi della storia che funziona tranquillamente e toglie davvero poco a livello di sottotrame.
Jason Hunter conferma di trovarsi nella sua ‘comfort zone’ con questo genere di narrativa! Le fasi d’azione sono descritte veramente bene al punto da poterle quasi vedere e lo stesso vale per i mezzi e le armi in dotazione; qui c’è un sapiente equilibrio perché pur dando informazioni al lettore l’autore non induce troppo in dettagli che potrebbero rallentare il ritmo e appesantire la lettura.
Se poi, come me, siete molto attenti all’aspetto psicologico dei personaggi, vi assicuro che non rimarrete delusi perché Roachford stesso viene messo a dura prova e il suo stato d’animo e il suo struggimento interiore diventano parte di noi! Per non parlare dei ‘villains’ memorabili: dal redivivo sicario Tiburón Carmona all’infido Raja Kobara, killer al soldo del Califfo, al Califfo stesso per arrivare ai perversi Caitlin e Fearghal McCormick, fratelli sodali di Abu Bakr, tutti personaggi ricchi di sfumature e mai piatti o stereotipati.
Non posso che consigliare la lettura a tutti gli appassionati dello spy-action made in Italy perché questo ‘Agente Roachford. Dossier al-Siddiq’ garantisce qualche ora di divertimento e di adrenalina allo stato puro! Complimenti a Jason Hunter e… alla prossima avventura Agente Roachford!
- Genere: spionaggio
- Copertina flessibile: 337 pagine
- Editore: Mondadori (6 settembre 2022)
- Collana: Segretissimo
- Lingua: Italiano