OGGI PARLIAMO CON…Simone Censi

Intervista a cura di Gino Campaner

Ciao Simone, benvenuto nello spazio interviste del blog Giallo e cucina. Grazie per aver accettato il nostro invito. È la prima volta che ho il piacere di chiacchierare con te. Sono contento di questa opportunità perché credo tu abbia le potenzialità per diventare un ottimo scrittore. La tua “carriera” è solo agli inizi ma promette bene. Approfitterò di questo momento per torturarti un po’ con varie domande sulle tue abitudini in campo letterario, oltre, ovviamente, a parlare dei tuoi libri.

Inizierei con la domanda più ovvia, quella della presentazione. Quando sei nato e dove vivi, cosa fai nella vita oltre a scrivere? Dicci un po’ di te.

Nato alla fine dei temibili anni settanta, sono marito e padre della bella Martina, un paio di lauree e lavoro nel campo agricolo industriale. Sono molto casa e bottega, scrivo nei ritagli di tempo e di questi ce ne sono sempre meno, ma bastano per andare a infastidire i blogger come te con le follie che metto su carta.

Oltre a scrivere sei anche un lettore? Hai un genere preferito?

Anche questo piacere viene gestito nel poco tempo libero che rimane. Di base ho una approfondita conoscenza del romanzo gotico, da Walpole, Shelley, Stoker, Polidori e Poe per approdare poi a Lovecraft anche se lui definiva le proprie opere weird. Crescendo mi sono appassionato ai grandi classici come Cent’anni di solitudine, Il Maestro e Margherita, Q e tutte le opere di Eco tra le quali preferisco Baudolino. Da quando sono padre mi interessano i libri rivolti all’infanzia e leggo volentieri testi di autori sconosciuti come me in cerca di pubblicazione. È come cercare perle nelle cozze, dicono, in realtà posso assicurare che si trovano.

Da dove nascono le tue storie? Elabori notizie che leggi o sono esclusivamente di fantasia? I personaggi del tuo libro sono stati ispirati da persone reali?

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