Rubrica a cura di Roberto Gassi.
Biglietto da visita

Sono nata a Salerno il 21 marzo del 1974. Dopo la maturità classica mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e successivamente ho seguito un master in sceneggiatura a Roma. Ho lavorato per oltre vent’anni per il quotidiano La Città. Attualmente collaboro con il quotidiano Il Mattino e con gli inserti di Repubblica Salute e Il Gusto, oltre che con la rivista Icon Art. Mi occupo di uffici stampa, tra cui quello del festival Salerno Letteratura e faccio parte del team di comunicazione del Giffoni Film Festival. Sono storyteller del progetto Ai.Bi. teso a scongiurare la dispersione scolastica, ho curato la comunicazione per artisti, politici, manifestazioni teatrali, rassegne d’arte, Fondazioni. Tengo corsi di giornalismo nei licei e organizzo presentazioni dei libri che mi piacciono.
Barbara,
grazie di avere accettato il nostro invito e di averci concesso l’intervista che segue. L’intento di questa rubrica è scoraggiare chi ha un romanzo nel cassetto a tirarlo fuori per pubblicarlo, anzi, non solo consigliamo di tenerlo lì dov’è ma di chiudere a chiave il cassetto. Perché? Perché prima di pubblicare un proprio testo è importante conoscere cosa c’è dietro, i rischi nei quali si può incorrere, ma soprattutto perché quasi mai la scrittura viene associata alla parola lavoro. Ebbene sì, scrivere è un lavoro come tanti che comporta impegno, disciplina, sudore, concentrazione, passione e che coinvolge diverse figure professionali: case editrici, agenti letterari, editor, grafici, uffici stampa, blogger. Per questo ottavo articolo abbiamo deciso di informare i possibili scrittori-avventori della bottega editoria sull’importanza degli uffici stampa.
Come si imposta un ufficio stampa? Di cosa si occupa esattamente?
L’obiettivo è di promuovere attraverso i media un evento, un prodotto editoriale, una manifestazione, ma anche di potenziare il brand di un’azienda o di far conoscere il lavoro di un ente o di un’associazione. In generale, è fondamentale che il giornalista che si occupi di un ufficio stampa abbia una rete di relazioni ampia e consolidata, che goda di credibilità nel proprio ambiente e che sappia essere discreto e mai invadente. Aver lavorato su entrambi i fronti (come giornalista tout court all’interno di una redazione e come ufficio stampa) è sicuramente importante per cercare di avere sempre un certo equilibrio. Poi il lavoro pratico si pianifica con il proprio committente, stabilendo obiettivi e target da raggiungere e questo naturalmente varia a seconda dei casi. La promozione di un libro, per fare un esempio, viaggia su canali diversi da quelli di un festival.
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