Tutto il cielo che serve – Franco Faggiani

Trama

Nell’agosto del 2016, Francesca Capodiferro, giovane geologa e capo squadra dei Vigili del Fuoco di Roma, si trova per lavoro sui Monti della Laga, al confine tra Lazio, Marche e Abruzzo. La sera del 24, con i suoi due cani da ricerca, decide di accamparsi sulla montagna sopra Amatrice ma proprio quella notte violente scosse di terremoto distruggono il paese e tutte le frazioni limitrofe. Francesca sarà tra i primi ad arrivare sul luogo e a organizzare i primi soccorsi, inizialmente con mezzi di fortuna, poi aiutata dagli uomini della sua squadra. Con loro ha sempre avuto rapporti difficili, quasi conflittuali: i ‘suoi’ Vigili del fuoco le obbediscono ma non la amano e questo spesso le causa problemi anche durante le operazioni di emergenza. Dopo incontri inaspettati, allontanamenti e ricongiungimenti, arrivano i rinforzi e Francesca, provata emotivamente dalla tragedia e dai contrasti sorti con i colleghi, decide di partire da sola alla ricerca dei dispersi e delle persone rimaste bloccate nelle vallate circostanti, frugando nei casolari, nelle grotte e nei rifugi offerti dai boschi, dove la gente si è nascosta per la paura. Sarà un viaggio difficile il suo, nel dolore e nella bellezza della natura, a volte così violenta e indifferente alle vicende umane. Ma sarà anche un viaggio necessario per scoprire, dentro di sé, le ragioni della propria missione e riconciliarsi finalmente con la vita, i suoi uomini, il suo lavoro.

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BLACK MONEY – PAOLO ROVERSI

TRAMA
Che cosa collega il rapimento di un’antropologa a Parigi con gli omicidi di un banchiere a Milano e di un finanziere saudita a Nizza? Sono tutti eventi in preparazione di quella che diventerà “la rapina del millennio”, progettata da un collettivo di hacker internazionale che si fa chiamare FaceLess. L’indagine viene affidata alla profiler Gaia Virgili, da poco a capo di una squadra investigativa dell’Europol, con sede a L’Aia. Ad aiutarla ci saranno Dominic Lamarque, commissario di polizia della brigade criminelle di Parigi con un passato nella legione straniera, il catalano Cesar Cabrera, ex Mossos d’Esquadra, e Gil Fontain, ingegnere ed esperto d’informatica, che sarà l’arma in più contro gli hacker di FaceLess. A loro, inoltre, si affiancherà Jack Durrell, ambiguo agente statunitense della National Security Agency, con un passato nella CIA e tanti segreti da nascondere. La squadra dell’agente speciale Virgili si metterà prima sulle tracce dei responsabili degli omicidi e poi dei rapinatori, in quella che ben presto si trasformerà in una sorta di partita a scacchi internazionale con un avversario astuto e “invisibile” soprannominato Defoe. “Black Money” si ispira alla storia della più grande rapina mai avvenuta a livello mondiale, realmente accaduta nel 2013, che ha fruttato ai banditi oltre 45 milioni di dollari dopo che erano riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza delle banche e a rapinare in contemporanea – con un’audacia e un sincronismo impressionanti – migliaia di sportelli bancomat sparsi in ventisette stati del mondo.

RECENSIONE  a cura di Edoardo Todaro

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La pioggia – Pienicola Silvis

Trama

Roma, Trastevere. Cinzia e il suo ragazzo Harry comprano qualche grammo di eroina ma vanno in overdose, e Harry muore. Renzo Bruni e la sua squadra vengono inviati a indagare sulla vicenda per risalire la catena dello spaccio romano e individuare chi ha venduto la dose letale. Ma, mentre gli investigatori muovono i primi passi, il cartello Jonico, l’onnipotente organizzazione che gestisce il commercio di coca ed eroina in tutto il Paese, trama, su indicazione di misteriosi mandanti, un piano criminale chiamato in codice la “Pioggia”. È un progetto in cui girano centinaia di chili di eroina, milioni di dollari e altrettanti barili di petrolio. Il vertice del cartello Jonico è controllato dalla ’Ndrangheta e dal potente padrino calabrese don Vittorio Santofuri, coadiuvato dal suo uomo di fiducia, Armando Nativo. Se attuata, la Pioggia porterebbe alla morte certa di migliaia di tossicodipendenti. Tutto sembra andare secondo i piani del cartello, quando compare una variabile assolutamente inattesa: Annina Latini, la madre di Cinzia, donna apparentemente tranquilla, che si inserisce nelle indagini come un cuneo d’acciaio…

Recensione a cura di Manuela Baldi

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La bambina di cera – Roberta Castelli

Trama

Lo splendido e immaginario paese di Lachea fa da sfondo alle avventure del commissario Vanedda, un uomo controcorrente che ha deciso di sfidare pregiudizi e diffidenze e di fare il poliziotto in Sicilia, nonostante la sua omosessualità. In questa seconda indagine Vanedda, oltre a dover risolvere un intricato e misterioso caso che, tra presunti incidenti, messaggi misteriosi e strane sparizioni, vede coinvolta la famosa “mummia” di Rosalia Lombardo, dovrà fare i conti anche con i turbamenti del proprio cuore… Una storia avvincente che profuma di agrumi come la terra in cui è ambientata e di cui l’autrice ci fa sentire tutte le contraddizioni.

Recensione a cura di Gino Campaner

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L’arte di non scrivere… Alessandra Minervini – Scrittura autobiografica

Rubrica a cura di Roberto Gassi.

Biglietto da visita

Alessandra Minervini è nata a Bari, dove ora vive. Si è diplomata alla Scuola Holden nel 2005 e da allora collabora come consulente editoriale e docente nei corsi esterni. Lavora come editor freelance, occupandosi principalmente di esordienti e scouting. Sui racconti sono apparsi su riviste tra cui CollaEffeCadillac. Ha pubblicato il suo primo romanzo, Overlove (LiberAria, 2016), riconosciuto come tra gli esordi più interessanti. Tiene laboratori di scrittura in tutta Italia, ma in particolare nella sua città. Nella primavera 2020 ha pubblicato Bari, una guida (Odos Edizioni). Scrive di libri e di scrittrici su riviste online e quotidiani.

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SOUND CRIME – Elliott Smith

RUBRICA DI GIANLUCA MOROZZI

La gabbia toracica, nella sua parte anteriore, è formata da dodici paia di costole.

Le costole proteggono organi vitali, quali polmoni e cuore.

Ci vuole una certa forza per fare qualcosa come – ad esempio – accoltellare una persona al cuore. Bisogna superare quella gabbia, o sapere esattamente dove colpire, là, dietro lo sterno.

Che dolore può procurarti una lama che penetra nel cuore? Quale lancinante sofferenza deve devastarti, se quel muscolo cavo che ti tiene in vita fin dalla tua nascita si lacera?

Com’è possibile accoltellarsi al cuore da soli?

Com’è possibile?

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La donna del faro. Misteri d’Islanda vo. 4 – Ragnar Jonasson

Trama

Sono passati molti anni dall’ultima volta in cui Ásta ha messo piede a Kálfshamarsnes, la piccola lingua di terra sulla penisola di Skagi, nel Nord dell’Islanda. Ma è come se il tempo avesse congelato il paesaggio: le rocce basaltiche, imponenti e bellissime; le vaste distese con il loro gioco irreale di luci e ombre; la villa signorile non lontana dal fiordo e, soprattutto, il faro. In quei luoghi isolati, Ásta ha trascorso parte della sua infanzia insieme alle persone che ora trova ad accoglierla: il ricco padrone di casa, un fratello e una sorella che, ormai anziani, si occupano della proprietà, e un giovane di bell’aspetto che vive in una fattoria vicina. C’erano tutti anche allora, quando fu costretta ad andarsene. Tre giorni prima di Natale, il cadavere di Ásta viene ritrovato ai piedi della scogliera. Una disgrazia? Oppure si tratta di suicidio? O forse è stato qualcuno a spingerla nel vuoto? Coinvolto dal suo ex superiore, arrivato appositamente da Reykjavík nonostante le feste imminenti, Ari Þór segue le indagini in quella regione sperduta che guarda alla baia di Kálfshamarsvík. È affascinato dall’enigmatica figura della donna venuta dal Sud, e turbato dal suo destino inquietante: Ásta è morta nello stesso identico punto dove, ventisei anni prima, avevano perso la vita in circostanze mai chiarite anche la madre e la sorella più piccola. Mentre la neve continua a cadere, il giovane poliziotto cerca di far luce sulle oscure vicende che gravano su quella penisola incessantemente battuta dal vento, dove qualcuno è rimasto a custodire segreti scomodi, tacendo colpe che non si cancellano.

Recensione di Marianna Di Felice

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Nel tempo sbagliato. Bacci Pagano e l’irresistibile arte della fuga – Bruno Morchio

Trama

È un lunedì di maggio del 1994, Bacci Pagano si è appena separato, non può vedere la figlia e deve affrontare il doloroso trasloco di ufficio e abitazione. Alla porta del detective, in piena crisi di mezza età, si presenta un curioso personaggio che gli chiede di ritrovare la moglie scomparsa. Carlo Pizarro è uno spirito anacronistico, uno di quei singolari individui che coltivano il sospetto di vivere nel tempo sbagliato e il rimpianto di aver mancato per un pelo la propria personalissima età dell’oro. Ciononostante Pizarro, cresciuto in una famiglia modesta, ha conseguito una laurea in economia e si è arricchito con spregiudicate speculazioni finanziarie. Pagano comincia a indagare e, una dopo l’altra, incontra le persone che hanno conosciuto la fascinosa moglie del suo cliente, una giovane ucraina di nome Myra, ricercatrice universitaria e studiosa di Marziale. A poco a poco, si delinea la figura di una donna forte, geniale e determinata, cui fanno riscontro la pochezza e la meschinità del marito. La ricerca di Myra perde Bacci in un labirintico gioco di specchi che lo porterà lontano dalla verità. Sarà Mara, la sua fidanzata psicologa, a indicargli la strada per risolvere il caso, dimostrandogli ancora una volta quanto egli sia un «analfabeta dei sentimenti».

Recensione a cura di Dario Brunetti

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Oggi parliamo con … Maria Masella

Intervista a cura di Manuela Baldi e Dario Brunetti

Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina alla signora del noir per eccellenza, Maria Masella, in libreria col suo ultimo romanzo “Tempesta su Mariani” e partiamo subito con la prima domanda.

1) DB- Nel corso degli anni sei riuscita a spaziare tra tanti generi letterari: Noir, romance con ambientazione sia storica che contemporanea, fantasy divenendo un’autrice prolifica e al tempo stesso completa. Ci racconteresti i tuoi inizi?

MM – Sono sempre stata una lettrice, le storie non mi bastavano mai. Ho cominciato a scriverle per superare le crisi di astinenza e facevo leggere a pochi amici. Poi nel 1986 ho letto su Segretissimo il bando per il Mystfest, chiedevano un racconto di spionaggio. Ho scritto una storia di terroristi, ambientata negli anni di piombo, ma non ho inserito i miei dati. Mi hanno cercata su Segretissimo. Ho dimostrato di essere l’autore del misterioso racconto. Hanno pubblicato “Una donna comune” e altri racconti, alcuni premiati. È stata la fessura che ha abbattuto la diga. Avevo letto dei romance storici in un periodo molto difficile, ho provato a scriverne e li ho inviati con successo. Ho avuto molti inizi. La verità è che mi piace scrivere, tanto, a volte arriva un crime, altre un romance. Mi piace inventare e raccontare storie. E cerco di farlo il meglio possibile.

2) MaBal – Riprendendo la domanda di Dario Brunetti, hai scritto e scrivi libri di generi diversi, cambia qualcosa nel tuo approccio alla scrittura?

MM – Uguale impegno nella costruzione, uguale attenzione ai personaggi, ma quando lavoro un romance scrivo più “morbido”, frasi meno asciutte, più descrizioni, ritmo meno serrato. Ma anche fra i Mariani e i Maritano ci sono differenze. I Maritano sono più “cattivi”.

3) DB Tempesta su Mariani è il ventunesimo romanzo dedicato al commissario Antonio Mariani? Ti aspettavi il grande successo di questo intramontabile personaggio?

MM – Sì, Tempesta è il ventunesimo, senza contare un volume di racconti e un romanzo  scritto a quattro mani con Ballacchino, in cui Mariani è protagonista insieme al commissario Crema creato dal Collega. Quando avevo scritto il primo, “Morte a domicilio”, non prevedevo che avesse un seguito. In realtà mi aveva stupito che Marco Frilli avesse deciso di pubblicarlo e senza propormi modifiche. Avevo già pubblicato un giallo, “Per sapere la verità”, ma con un editore piccolissimo, lo stesso che aveva pubblicato due mie raccolte di racconti. E dopo il primo Mariani me ne sono stati chiesti altri. Le idee arrivavano e continuavo a scrivere di Antonio. Spesso ho provato a ucciderlo.

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La custode dei peccati – Megan Campisi

Trama

Per ogni peccato, un cibo. Per ogni confessione, il silenzio. Ma la verità non si può tacere per sempre. Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati

anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola,

la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all’unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre… Ispirandosi alla figura realmente esistita della Mangiapeccati, questo romanzo ci regala un’eroina modernissima, che rifiuta il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna, e che grazie alla sua forza di volontà e determinazione riuscirà a cambiare il proprio destino.

Recensione a cura di Marika Mendolia

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