
Intervista di Manuela Baldi
Do il benvenuto su Giallo e Cucina a Francesco Bonvicini, in libreria con il romanzo “Sangue sulla croce” edito da Pegasus Edition.
1. MaBal – “Sangue sulla croce” è il quinto romanzo della serie Sangue a Colonia che racconta le vicende di Alois Liebermann e della sua squadra, la prima domanda ovvia è come hai pensato a un protagonista tedesco?
FB. Perché in Italia i gialli tedeschi, all’epoca in cui ho iniziato a scrivere, non erano tradotti. Gli autori non erano conosciuti, eccezion fatta, forse, per quelli dei vari telefilm e fiction, e le loro opere totalmente assenti dalle librerie nostrane. Solo dopo l’uscita del mio primo romanzo, Sangue sul Reno, c’è stato un timido approccio da parte di alcuni editori verso i gialli d’oltralpe, iniziando finalmente a riempire quella nicchia, altrimenti contesa tra italiani, angloamericani, francesi e svedesi.
2. MaBal – Il protagonista, Alois Liebermann, è un uomo schivo, timido non troppo capace di gestire le relazioni umane, allo stesso tempo professionalmente è molto capace, ti sei ispirato a qualcuno in particolare per tratteggiarlo?
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