PALATO DA DETECTIVESAPORI&DELITTI – Spaghetti all’Assassina di Gabriella Genisi

a cura di Paola Varalli.

È noto: parecchi tra gli investigatori letterari sono degli inguaribili epicurei.
Vien da pensare che sublimino con la buona tavola quel loro starsene in mezzo a crimini, furti e delinquenza in genere. E forse è proprio così. Prendiamo ad esempio Pepe Carvalho di Montalban, precursore in tema di giallo e cucina! O gli arancini che la “cammarera Adelina” frigge per Montalbano, o ancora Nero Wolfe, chef così raffinato da competere con il suo cuoco in una gara di ricette all’ultima forchetta. E che dire della moglie del commissario Kostas Charìtos, creato dalla penna di Petros Markaris? I Gemistà della signora Adriana pare siano un’apoteosi! Per non parlare di Izzo e della golosa cucina marsigliese che Honorine propina al suo poliziotto Fabio Montale, con somma soddisfazione di quest’ultimo.
Insomma la lista è lunga, ne ho citati solo alcuni. Vedremo di darle, ad ogni uscita, un’occhiata insieme.

La terza “puntata” di questa rubrica letterar-culinaria oggi si fa un viaggetto nella bella Puglia e precisamente a Bari, la città di Lolita Lobosco, vice questore di polizia uscita dalla geniale penna di Gabriella Genisi e assurta agli onori della fiction tv con protagonista la brava e bella Luisa Ranieri. Sappiamo che in Puglia si mangia parecchio bene, e non parlo solo delle note e rinomate “orecchiette con cime di rapa” . La cucina regionale vanta piatti di tutto rispetto, ad esempio, tra i dolci ricordo gli spettacolari pasticcini di mandorle che gustai a Locorotondo, o ancora la carne cucinata direttamente dai macellai con il forno: gnumareddi, e poi i lampascioni… ma non divaghiamo e torniamo alla nostra procace vice questore o vice questora come si dice al giorno d’oggi.
Nel romanzo “Spaghetti all’Assassina”, uscito nel 2015 per Sonzogno, Lolita si deve occupare di un intricato caso che vede il rinomato chef Colino Stramaglia ucciso nel suo ristorante, e poi tutta una pletora di personaggi: cuochi, spogliarelliste e camerieri torvi che ruotano attorno alla città vecchia. E gli Spaghetti all’Assassina? Quelli sono uno dei piatti più famosi di Bari, ma attenzione! Occorre rigorosamente munirsi della famosa padella di ferro, che a Barivecchia, pare, si trovi solo da Traversa. Ma cosa hanno a che fare con il delitto? Per scoprirlo vi tocca leggere questo bel giallo di Gabriella Genisi. Ma torniamo a noi e alle delizie per il palato.
In fondo al libro l’autrice inserisce diverse ricette per cucinare gli “Spaghetti all’assassina”, inclusa quella personale di Lolita. Io qui di seguito vi trascrivo, riassumendola un poco, la ricetta ufficiale gentilmente concessa dall’Accademia dell’Assassina barese e dal suo presidente Massimo Dell’Erba, ricetta che la Genisi cita per prima.

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I delitti del dragone – Maurizio Blini

Trama

In una tranquilla serata a pochi giorni dal Capodanno, Torino è scossa da due eventi drammatici. In una villetta di via Servais, un’intera famiglia viene trucidata in modo orribile. Si tratta di cittadini cinesi che nulla hanno a che fare con la giustizia. Genitori e due figli. Un muro bucato e la scoperta di una stanza segreta. Quasi alla stessa ora, un boato scuote la Val Susa. Si tratta di un ordigno esplosivo in un cantiere della TAV di Chiomonte. Altri cadaveri che non sanno chi ringraziare. Si tratta forse di un atto terroristico? Alessandro Meucci, dirigente della squadra mobile e Maurizio Vivaldi, ex poliziotto e investigatore privato, vengono coinvolti in un’indagine che appare da subito paradossale. Le ipotesi, per entrambi i casi, possono infatti provenire da molto lontano e sconvolgere del tutto l’ordine naturale delle cose. Ma, eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere per forza la verità. Lo diceva un certo Sherlock Holmes.

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UN ODIO PERFETTO di LEAH KONEN

Trama

Lucy King è in fuga. In fuga da un fidanzato violento, da anni di angoscia, da un’esistenza segnata dalla paura. E la tranquilla cittadina di Woodstock sembra il posto ideale per nascondersi e cominciare una nuova vita. Anche grazie all’amicizia con Vera e John, una simpatica coppia di vicini che l’accolgono subito come fosse una di famiglia. Dopo qualche tempo, però, i due fanno cadere la maschera e le confessano di essere nei guai. Hanno un disperato bisogno di far perdere le loro tracce e l’unico modo per riuscirci è che lei li aiuti a inscenare la morte di John. Lucy sa fin troppo bene cosa significhi sentirsi in trappola, perciò accetta. In fondo, si tratta solo di dire una piccola bugia agli agenti che verranno a interrogarla. Invece qualcosa va storto e John viene davvero trovato morto. In un attimo, Lucy passa da testimone a indiziata numero uno. Come se ciò non bastasse, da qualche giorno avverte l’inquietante sensazione di essere osservata e strani incidenti iniziano a verificarsi in casa sua. Possibile che il passato l’abbia raggiunta? Che tutto questo sia un piano perverso per vendicarsi di lei? Una cosa è certa: Lucy deve scoprire la verità, prima che sia troppo tardi…

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PERDENTI – Gianluca Ferraris

TRAMA

L’omicidio di un poliziotto, gli agenti pronti a tutto pur di sbattere in galera il colpevole, e un indiziato che ha minacciato di morte la vittima poche ore prima del delitto e che, soprattutto, non ha un alibi. Non c’è niente che l’avvocato milanese Lorenzo Ligas ami di più di un caso impossibile con un finale già scritto dagli inquirenti. Una sfida giocata sul filo del rasoio è tutto ciò che chiede in uno dei momenti peggiori della sua vita. Ligas è un eccellente professionista, ma ormai l’esistenza serena che gli pareva di avere di fronte si è irrimediabilmente ingarbugliata. Guardandosi indietro non sa dove siano andati a finire il marito innamorato, lo studente brillante divenuto socio di uno studio legale avviato, il padre presente. Forse in fondo all’ultimo bicchiere che si è scolato o nell’ennesimo incontro su Tinder che lo ha lasciato ancora più solo. Ora, però, ha la possibilità di riscattarsi: difendere Jack Zero, ex popstar e meteora della televisione italiana, cocainomane e colpevole ideale, è il modo per dimostrare alla ex moglie e ai suoi soci, ma soprattutto a se stesso, che vale ancora qualcosa. Una serie di false piste, di testimoni inattendibili e una Milano tutt’altro che ospitale lo porteranno a smontare i pregiudizi che la polizia ha costruito intorno al suo cliente e a scavare più a fondo. E, per una volta, quella fragilità che da anni mina la sua vita sarà la chiave per scoprire l’amara verità che si cela dietro al delitto. Gianluca Ferraris ha creato un nuovo personaggio, una voce caustica e dissacrante, un uomo pieno di contraddizioni e schiacciato dai rimorsi, ma anche un’anima con una sua purezza.

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Quanto bevono gli avvocati. Martino Rebowsky indaga ancora – Matteo Monforte

Trama

Mentre Genova è sotto shock per l’omicidio del famoso avvocato marittimista Edmondo Cassinis, Martino Rebowsky (grasso e pigro trombettista jazz, beone incallito e filosofo della city by night) temporaneamente a corto di grana per lo scarseggiare dei concerti, convinto dalla sua amica naïf Marilù, accetta di pedinare sotto compenso il giovane Nicolò – ragazzino dei quartieri bene con la passione per la musica rap – la cui ricca madre è molto in pena perché teme sia finito in un brutto giro. Rebowsky, costretto a lasciare il suo divano e le sue serie tv per improvvisarsi segugio, si troverà così coinvolto in un goffo pedinamento, contornato da liceali annoiate, rapper con l’aria da gangster, prostitute d’alto bordo, avvocati beoni, pusher e nottate lisergiche. Ma c’è in realtà un misterioso, invisibile, fil rouge che lega il suo pedinamento alla morte di Cassinis e alle indagini dello svogliato luogotenente dei carabinieri Tito Malverdi? “Quanto bevono gli avvocati” è il terzo volume della saga di Martino Rebowsky, scritto da Matteo Monforte, giudicato dalla critica uno scrittore in grado di sconvolgere le regole del noir.

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Oggi parliamo con… Francesco Bonvicini

Intervista di Manuela Baldi

Do il benvenuto su Giallo e Cucina a Francesco Bonvicini, in libreria con il romanzo “Sangue sulla croce” edito da  Pegasus Edition.

1. MaBal  – “Sangue sulla croce” è il quinto romanzo della serie Sangue a Colonia che racconta le vicende di Alois Liebermann  e della sua squadra, la prima domanda ovvia è come hai pensato a un protagonista tedesco?

FB. Perché in Italia i gialli tedeschi, all’epoca in cui ho iniziato a scrivere, non erano tradotti. Gli autori non erano conosciuti, eccezion fatta, forse, per quelli dei vari telefilm e fiction, e le loro opere totalmente assenti dalle librerie nostrane. Solo dopo l’uscita del mio primo romanzo, Sangue sul Reno, c’è stato un timido approccio da parte di alcuni editori verso i gialli d’oltralpe, iniziando finalmente a riempire quella nicchia, altrimenti contesa tra italiani, angloamericani, francesi e svedesi.

2. MaBal –  Il protagonista, Alois Liebermann, è un uomo schivo, timido non troppo capace di gestire le relazioni umane, allo stesso tempo professionalmente è molto capace, ti sei ispirato a qualcuno in particolare per tratteggiarlo?

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Oggi parliamo con…  Giovanni Gusai 

Intervista di Manuela Baldi

Nelle librerie con il romanzo “Come in cielo così in mare” edito da  Società Editrice Milanese (SEM).

Benvenuto su Giallo e Cucina Giovanni Gusai.

1. MaBal  – “Come in cielo così in mare” è il tuo primo romanzo e allora ti chiedo di raccontarci qualcosa di te.

GG. Ciao Manuela, grazie di dedicare un po’ di spazio a me e alla mia storia, e grazie in anticipo a chi avrà la curiosità di andare fino in fondo a quest’intervista. Il primo romanzo arriva dopo un paio di premi letterari vinti, uno con un saggio su “Il Giorno del Giudizio” di Salvatore Satta, ormai 15 anni fa, e uno con un racconto ancora inedito, “Metallo Pesante”, che indaga il tema delle servitù militari in Sardegna e che mi ha portato al primo posto al premio Giulio Angioni del 2017. Tra l’uno e l’altro ci sono stati molti racconti, pubblicati su un blog che poi è diventato un sito a nome mio – uno spazio web ormai molto poco frequentato, in cui cerco di selezionare con crescente cura i testi da pubblicare, perlopiù per dare spazio a interventi che diversamente sarebbero destinati all’oblio del mio computer. Sono arrivato a esordire a seguito di un pitch organizzato dall’agenzia Kalama, che tuttora mi rappresenta e che ha portato “Come in cielo, così in mare” alla porta di SEM, il mio editore. Sono sardo, nuorese, e a Nuoro abito e lavoro. Ho una laurea in Filosofia e lavoro come insegnante di italiano e come responsabile della comunicazione di una società che si occupa di outsourcing innovation.

2. MaBal –  Che tipo di scrittore sei? Hai già la storia in testa prima di iniziare a scrivere?

GG.  In genere parto da un tema, un dolore o un’evidenza latente che ritengo importante per me o per la comunità più o meno estesa con cui condivido questioni importanti. Su questi sentimenti e con l’intenzione di raccontare un’urgenza esistenziale, imposto la struttura generale di una storia che sia al servizio e all’altezza di tali necessità. Intanto, leggo. Classici, contemporanei, saggistica e qualunque cosa possa disvelarmi un punto di vista originale o dimenticato riguardo al tema in questione. Solo alla fine comincio a scrivere. Sento sempre che un pensiero messo per iscritto non mi appartenga più – per questo lo lascio libero di scorrazzare nelle praterie della mia mente a prendere aria e a farsi grande. Quando lo butto giù cerco di farlo assomigliare alla sua forma migliore sin dalla prima stesura. Com’è normale che sia, poi procedo alla revisione, alla messa in crisi dell’idea, a riadattamenti e correzioni. Scrivo quando serve farlo, con la forza che reputo adeguata allo scopo.

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Il mistero delle dieci torri – Marcello Simoni

Trama

Quali misteri ha dovuto svelare Ignazio da Toledo, conosciuto come il mercante di libri maledetti, prima di partire dalla Palermo di Federico II e fingersi morto? Quali complotti ha ordito, in sua assenza, l’astrologus imperiale Michele Scoto? Ecco alcuni dei personaggi che popolano questa raccolta di racconti. Figure di un grande arazzo in cui fanno la loro comparsa anche il fratello gemello di Cosimo de’ Medici, il corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa, il cavaliere ospitaliero Leone Strozzi e persino Licio Ganello, un mago fiorentino che, una volta morto, diventerà oggetto degli studi anatomici di Leonardo da Vinci. Un vero e proprio viaggio per terra e per mare, attraverso i secoli, che conduce il lettore in luoghi lontani nello spazio e nel tempo, facendogli incontrare sia volti già noti e amati, sia protagonisti del tutto nuovi. Dalla nascita della città etrusca di Spina alle battaglie navali avvenute nel Mar di Levante sullo scorcio del XVI secolo, passando per la Sicilia dello Stupor mundi, le corti rinascimentali e le lagune del basso ferrarese del secondo dopoguerra: con Il mistero delle dieci torri Simoni tocca temi e luoghi cari al suo immaginario, risucchiando il lettore in un vortice d’avventura, da maestro del genere qual è.

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Baruch Spinoza. Il passo del clandestino – Mimma Leone

Trama

La biografia romanzata di Baruch Spinoza, ebreo olandese proveniente da una famiglia costretta a convertirsi al cristianesimo. Il compito che si assume Spinoza nella filosofia del Seicento è quello di modificare il corso della verità, alla luce della ragione moderna e dell’amore per la libertà. Nel racconto di Mimma Leone il grande filosofo appare in tutta la sua complessa ricerca di legami tra pensieri ed eventi, tra incontri con alchimisti e scienziati, tra bisogno di speculazione filosofica e necessità quotidiane. Un ritratto vivace ed inedito per accostarsi con semplicità ad uno dei personaggi più amati del XVII secolo.

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Oggi parliamo con… Fabio Giorgino

a cura di Gino Campaner

Oggi nello spazio interviste abbiamo il piacere di ospitare, per la pima volta qui a giallo e cucina, l’autore Fabio Giorgino. Grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo. Io ti avevo già incontrato un paio di anni fa, ma avremo modo di parlarne durante la nostra chiacchierata.  Salterei a pié pari, se sei d’accordo, le domande di routine, quelle che io faccio abitualmente per conoscere un po’ meglio il nostro ospite. (Il Giorgino pensiero lo potete leggere eventualmente qua): https://ginodeilibri.blogspot.com/search?q=intervista+a+fabio+giorgino).

Mi concentrerei di più sul tuo romanzo, Le ragioni della follia, che hai scritto qualche tempo fa col self publishing e che ora la casa editrice Mursia ha pubblicato nella sua collana Giungla gialla. Immagino una gran bella soddisfazione. Raccontaci un po’ come sono andate le cose.

Ciao Gino, è davvero un grande piacere ritrovarti. Grazie ancora per questa nuova opportunità. Nella prima intervista di aprile 2020 ti dissi che, anche se era in corso la pubblicazione in self di Le ragioni della follia, stavo continuando a inviare le mie proposte editoriali a diverse case editrici e a contattare scrittori. La mia determinazione è stata finalmente ripagata quando, ad appena un mese di tempo da quella intervista, contattai Fabrizio Carcano per proporgli di leggere il mio romanzo. Non sapevo nulla di Giungla Gialla, che all’epoca era ancora in fase di progettazione interna a Mursia; mi interessava solo avere un parere professionale da un bravo scrittore di genere. Quando Carcano mi disse che stava reclutando nuovi giallisti per Mursia e che era disposto a leggermi, puoi immaginare la mia gioia, che divenne ancora più grande quando, esponendomi il progetto di Giungla Gialla, mi confermò che avrebbe proposto a Mursia il mio romanzo. La Collana si prefigge lo scopo di raccontare storie gialle ambientate nelle città italiane, con ambientazioni e caratterizzazioni che facciano conoscere ai lettori queste realtà di provincia, e la mia opera è piaciuta, oltre che per la trama, anche per le descrizioni dei luoghi.

Dobbiamo dire che Fabrizio Carcano sta facendo proprio le cose in grande. Ha creato una collana di gialli bellissima, immagino anche grazie alla fattiva collaborazione dell’editore Mursia. Sta coinvolgendo nella sua collana grandi nomi della narrativa di genere affiancandoli ad autori poco conosciuti, come te, creando un mix molto convincente. Qual è la tua opinione?

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