Oggi parliamo con… Bruno Vallepiano

Intervista di Dario Brunetti e Gino Campaner (Gino dei libri)

Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina a Bruno Vallepiano, col suo ultimo romanzo Trappola per lupi e partiamo subito con la prima domanda:

1 DB – Mauro Bignami fa il suo esordio in Violazione di domicilio nel 2008, un professore di filosofia dotato di grande acume investigativo, come nasce l’idea di questo personaggio?

R-Violazione ha avuto un lungo travaglio. L’ho scritto infatti molto prima del 2008, quando poi venne pubblicato da Frilli. Della prima versione non ero soddisfatto ed il manoscritto è rimasto a lungo in un cassetto ed io ho continuato a scrivere altro; cose molto più “tecniche”. Quando, vari anni dopo, ho riletto la storia ho deciso di mantenerne il plot riscrivendola però completamente. La vicenda è ambientata in un piccolo paese e “l’investigatore” doveva essere credibile in quel contesto. Non poteva certo essere un detective convenzionale e la figura del professore che si occupa, per passione, di storia locale mi sembrava calzare bene. Così è nato Mauro Bignami.

2 GC – Trappola per lupi racconta una storia molto articolata con una trama complessa niente affatto banale. Leggendolo ho percepito proprio la tua sicurezza nello scrivere, la capacità di creare aspettative di mettere curiosità nel lettore. Quale situazione ti ha dato l’ispirazione per la storia raccontata, cosa ha provocato la scintilla da cui poi si è sviluppato il romanzo?

R- Come sempre le mie storie prendono spunto da un fatto di cronaca o da una questione sociale che mi colpisce particolarmente ed intorno alla quale costruisco poi la trama. Nella fattispecie ero stato colpito da un articolo di  MARCELLO FOA  che esordiva così: “I video di Al Qaeda? Così falsi da sembrare veri e commissionati non da Bin Laden, ma dal Pentagono, per il tramite dell’agenzia di PR britannica Bell Pottinger che per almeno cinque anni ha lavorato in Iraq su mandato del Dipartimento della difesa americano ottenendo un compenso di oltre 100 milioni di dollari all’anno. Totale: 540 milioni di dollari, una cifra esorbitante.”  Questa cosa mi aveva molto incuriosito ed avevo approfondito l’argomento senza ancora pensare al libro. Poi, anche sollecitato da alcuni miei lettori che caldeggiavano il ritorno di Mau e Ceci, ho costruito la storia proprio intorno a questa scabrosa vicenda. C’è poi un particolare in questa storia e cioè la vicenda dell’emigrazione dell’antenato degli Americani, che è riferita ad una cosa realmente accaduta. Membri della mia famiglia fecero veramente questo iter. Ora i discendenti vivono in parte in Cile ed in parte negli USA.

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