A cura di Oriana Ramunno

Benvenuta, Emanuela.
Prima di parlare del tuo ultimo libro, vorremmo sapere qualcosa di te. Un’opera è sempre un frammento che si stacca dalla vita di un autore, mai una cosa a sé stante. Chi è Emanuela Valentini?
Grazie per l’accoglienza! Chi sono io? Bella domanda, a saperlo. Non lo so, ho sempre un po’ paura a definirmi perché poi finisco sempre per scoprirmi diversa. Certamente sono una persona molto idealista, iper riflessiva e a volte distaccata dalla realtà. Immagino che questo mi aiuti nell’arte dell’invenzione di storie, ma più ancora mi aiutano gli sforzi che faccio per osservare la realtà intorno a me in modo obiettivo ma personale e provare a starci dentro e poi, solo in seguito, a raccontarla. Sono solitaria e silenziosa. Ansiosa. Non proprio una tipa da feste insomma. Mi diverto a modo mio.
Com’è nato Le Segnatrici?
Le Segnatricinasce dalla voglia di sperimentare nuove vie nell’ambito della narrativa di genere. Da una sfida con me stessa e le mie capacità di comprensione e adattamento. Un laboratorio pazzesco, lo ammetto: un’officina che mi ha permesso di evolvermi anche al di fuori del foglio, nella vita vera.
Continua a leggere