Catena Alimentare – Stefano Tevini

Trama

Nel mondo di domani, i governi hanno chiuso i battenti e la legge ha dichiarato fallimento. Le uniche regole sono vendere e comprare, e il valore della vita umana si misura in potere contrattuale. Prospera il più forte e nulla è proibito. In questo clima Gootchi, vittima perenne di mobbing e ignorato dal sesso femminile, incontrerà Goo Roo, il dio dei corsi di automiglioramento. Ma la strada che va da impiegatuccio a star di reality violenti è lastricata di soldi e di cadaveri.

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Oggi parliamo con… Gaudenzio Schillaci

 

Intervista di Rosario Russo

 

Ciao Gaudenzio, presentati agli amici di Giallo e Cucina con una tua breve biografia.

Buonasera a tutti i lettori di Giallo e Cucina, sono Gaudenzio Schillaci e sono sobrio da tre settimane (ma la mia concezione di sobrietà ha ben poco di sobrio).

“La felicità si racconta sempre male” (Dialoghi Edizioni, 2020) è il tuo romanzo d’esordio, cosa potresti anticiparci a proposito della trama?

L’idea iniziale era quella di raccontare la storia di due famiglie russe durante le guerre napoleoniche ma pare che Tolstoj l’avesse già scritta una trama così (una roba sulla guerra e sulla pace, non so se ne avete sentito parlare) e pare pure che i suoi eredi siano gente dalla querela facile, allora avevo pensato di raccontare di un tale Gregor che una mattina, svegliandosi, si ritrova senza apparente ragione ad essere uno scarafaggio, ma anche in quel caso pare che gli eredi di Kafka siano facili all’incazzatura e persino maneschi, così alla fine ho optato per raccontare la storia di Gerri, un uomo ombroso piombato a Catania dopo venticinque anni e freddato, sin dalla prima pagina, da tredici revolverate, di Cristina, la giovane cameriera innamorata di lui, e del Commissario Bovio, un uomo accartocciato che si innamora a sua volta di Cristina e si ritrova ad indagare sulla morte di Gerri. Fino ad oggi non mi sono arrivate denunce per plagio né per turbamento della pubblica morale, che di questi tempi non è mica un risultato di poco conto.

Il tuo romanzo è davvero particolare in quanto, nonostante sia un poliziesco, presenta davvero pochissimi cliché tipici del genere letterario.  A mio avviso, siamo davanti ad un opera che abbraccia più generi.  Cosa ne pensi al riguardo?

Le uniche etichette che mi interessano, nella vita, sono quelle dove stanno scritti i prezzi. Rivendico la mia irresponsabilità, non nutro interesse verso l’adesione coatta alle regole di un genere o a dei canoni: prendo i pezzi che mi piacciono di più dai generi che mi piacciono di più e scrivo quello che mi pare. La libertà è spesso una dimensione stancante per l’essere umano (ci basta guardare agli ultimi dieci anni di vita politica nazionale per notare come da una ampia fetta di popolazione la libertà viene rinnegata) ma nella letteratura è l’unica condizione necessaria. Non mi piacerebbe essere il nuovo Camilleri, il nuovo Scerbanenco o il nuovo chissà chi, al massimo delle mie ambizioni mi andrebbe bene essere il nuovo Rocco Siffredi.

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Il senso delle parole rotte – Massimiliano Giri

Trama

Nella villa sulla collina, oltre il cancello di ferro battuto, le pattuglie aspettano all’ingresso. Gli aloni bluastri dei lampeggianti nella pioggerella nebulizzata che riempie l’aria. La casa è stata già perlustrata e la ragazza non c’è. Il cellulare, staccato. Segni di una colluttazione in soggiorno, schegge di ceramica spuntano dal parquet come denti di squalo. Tracce di sangue, un arabesco scuro come melassa che va verso una porta sul retro e prosegue nel parco, fra la ghiaia e l’erba. La recinzione di metallo è stata tranciata, un buco delle dimensioni di una persona spezza il verde delle piante rampicanti. Di là c’è il bosco. Qualcuno ha rapito la figlia dell’uomo più potente della città e il commissario Matthias Macrelli è quello che deve ritrovarla. Ex pugile, un passato segnato da un incidente che gli ha cambiato la vita, scoprirà nel corso dell’indagine un caso archiviato da riaprire, e l’esistenza di un senso nascosto delle parole che rivela il male e il dolore. Ma adesso, per prima cosa, bisogna chiamare i rinforzi. Perché il bosco è grande. E il mondo, là fuori, molto feroce.

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L’angelo del dolore – Ugo Moriano

Trama

Due anni dopo l’uccisione di un loro congiunto, un’importante famiglia mafiosa cinese decide di mettere in atto una brutale vendetta, scatenando un crudele assassino che avrà il compito di eliminare tutti quelli che collaborarono con chi aveva sparato. Mentre gli omicidi si susseguono con sempre maggiore ferocia, il maggiore Umberto Gamondo, sempre validamente supportato da Iphigenie Rossignol, dovrà ancora una volta scendere in campo per porvi fine. La campagna francese e le luci di Parigi, le immense distese del Dakota e la savana dello Zimbabwe faranno da sfondo a una lotta senza quartiere dove la pietà non è mai contemplata. Tutte storie che dipanandosi porteranno al tragico epilogo tra le antiche mura medievali di un monastero spagnolo.

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Ultimo respiro – Robert Bryndza

Trama

 

Il corpo di una donna viene ritrovato in un cassonetto, con gli occhi spalancati e i vestiti ricoperti di sangue, e la detective Erika Foster è tra i primi a giungere sulla scena del crimine. Il problema è che questa volta il caso non è suo.
Mentre tenta di assicurarsi un posto nella squadra investigativa, Erika non può fare a meno di notare che le caratteristiche del ritrovamento ricordano un omicidio irrisolto avvenuto quattro mesi prima. Il cadavere di un’altra donna, abbandonato in un luogo analogo, presentava una ferita identica: un’incisione fatale sull’arteria femorale. Nell’ombra c’è un assassino che adesca le sue vittime online, nascondendosi sotto una falsa identità. Le sue prede sono donne giovani e attraenti. Quando un’altra ragazza scompare, per Erika e la sua squadra ha inizio una corsa contro il tempo sulle tracce di un individuo terribilmente sadico. Ma come si può catturare un killer che non sembra nemmeno esistere?

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Tu che ne sai ? – Sara Patron

Trama

 

“Tu che ne sai? Che ne sai di come sto io e di cosa penso? Tu che ne sai della mia vita, delle mie battaglie, delle mie ragioni, delle mie paure, dei miei silenzi e delle mie emozioni?” Quante volte abbiamo sentito nascere nel cuore queste domande, senza trovare il coraggio di esprimerle a voce alta? Capita, capita a tutti, almeno una volta nella vita. Selly ha avuto una vita vuota e difficile che nemmeno l’arrivo di un figlio ha saputo colmare, anzi da quel momento il senso di colpa e la paura di far del male anche a lui l’ha resa ancora più vulnerabile. Anoressia, malattia, lutti, depressione hanno costituito la colonna vertebrale della sua fragile esistenza. Selly però ha avuto il coraggio di morire e rinascere. Più volte ha accolto il disagio, trasformandolo in occasione per dar vita ad una versione di sé sempre migliore, autentica, nella quale sentirsi finalmente a suo agio. Selly ha capito che avere una storia difficile alle spalle non significa necessariamente fare un patto con la depressione e la tristezza. Selly ha capito che la sofferenza si cura con l’amore.

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La distanza più breve. Finale di partita per Costante e Serravalle – Vincenzo Maimone

Trama

Nuove nubi offuscano il cielo sopra le vite sospese di Tancredi Serravalle e del commissario Giacomo Costante. Sulla loro amicizia aleggia l’ombra dei sensi di colpa, delle recriminazioni e di troppi silenzi. La violenza di ricordi passati e di una vendetta non ancora consumata torna a riecheggiare nella mente del professore e rischia di trascinarlo in un gorgo senza vie di fuga. È un finale di partita che non ammette incertezze.

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Gli scomparsi – Alessia Tripaldi

Trama

Un cadavere mutilato emerge da un tumulo di sterpaglie. Un ragazzo scalzo e magro dice di chiamarsi Leone e che quello è il corpo di suo padre, con cui ha sempre vissuto nei boschi. Quale segreto si nasconde tra le montagne impenetrabili del Centro Italia? La risposta spetta al commissario Lucia Pacinotti. «Un’altra sigaretta e poi vado» è la frase che ripete tra sé mentre è appostata in macchina cercando il coraggio di bussare alla porta del suo vecchio compagno di università, Marco Lombroso. Nonostante la frattura improvvisa che li ha separati anni prima, lui è l’unico che può aiutarla a dipanare il mistero del “ragazzo dei boschi”. Ciò che Lucia non sa è che bussando a quella porta costringerà Marco a riaprire anche il vecchio baule ereditato dal suo avo, Cesare Lombroso. Tra le pagine dell’Atlante dei criminali, nei pattern che collegano i crimini più efferati della Storia, si cela la verità, ma per trovarla è necessario addentrarsi nei fitti boschi delle montagne e in quelli ancora più intricati dell’ossessione per il male.

 

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Ma quanto mi piace la mia vita! Fumiamoci una sigaretta – Ludovica Castelli

Trama

Stralci di diario, frammenti di cuore in forma di autofiction, diapositive che scorrono veloci recando l’immagine di una donna, della sua quotidianità consumata fra amore vissuto e amore sognato, “amiche streghe” e “amiche e basta”, ferite ricevute e inflitte, il sogno della recitazione e il perenne scandaglio dell’anima. Con la puzza di tabacco a far da sfondo politicamente scorretto quanto a suo modo poetico, familiare, e ogni emozione succhiata fino al midollo, Fumiamoci una sigaretta. Ma quanto mi piace la mia vita! è un invito a dedicarsi del tempo, a dissipare l’estraneità fra un tiro e l’altro e, al bagliore della brace e fra lievi spirali di grigio, a viversi.

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Morte a Trecolli – Carmelo Pecora

Trama

Trecolli è un paesino medievale situato sulle colline forlivesi, pochi chilometri e ci si trova in Toscana. Appena chiuse tutte le attività commerciali i non più giovanissimi componenti del “Sangiovese Football Club”, squadra amatoriale del borgo, si trovano, come tutti i venerdì, a calcare il campo di calcio. Sembra una giornata tranquilla, come le altre, ma non lo sarà ancora per molto. La nebbia, tra breve, prenderà il posto del cielo stellato e di una mezzaluna che sembra disegnata per quanto è bella. È tardi. Qualcuno si muove tra la bruma, forse non è solo, di certo non farà mai più rientro a casa e tra qualche ora solo una domanda si farà insistente tra gli abitanti. Chi ha ucciso Libero Primo, quello che tutti odiano?

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