Oggi parliamo con… Giuseppe Petrarca

Intrevista a cura di Dario Brunetti

 

Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina a Giuseppe Petrarca, in libreria col suo ultimo romanzo edito Homo Scrivens, Notte Nera. Prima di farti delle domande sul nuovo romanzo, cosa ti ha lasciatoL’avvoltoio(a parte i premi di tutto prestigioGarfagnana e Festival di Spoleto) dove si è trattata una vicenda cosi scottante come il traffico di organi, non credi che nel nostro paese sia poco approfondita la tematica, soprattutto in tv?Ho scelto questi argomenti perché sono temi, purtroppo, di stringente attualità, in qualche modo trattati, fino ad ora, solo come denuncia o solo per interesse di parte.  La mia è una riflessione più ampia su una società dolente, una società che ha perso la voglia di sperare e di amare, una società che fa della paura il male principale, che toglie ogni respiro, toglie il futuro a ognuno di noi. Una paura che ci rende morti a metà. In particolare il traffico clandestino di organi è un argomento tabù, di cui nessuno parla, e invece rappresenta una piaga vergognosa anche nel nostro paese, nella nostra società. Un carosello dell’orrore dove le vittime sacrificali sono i diseredati, perché lo straniero diventa il nemico da combattere. I poveri hanno avuto sempre il triste ruolo di Caprio espiatorio

 

Hai creato un personaggio come il commissario Lombardo, in questo quarto romanzo si trova a dover lottare tra la vita e la morte, ma la sua forza e la determinazione prevale su tutto, ostinato a cercare fino in fondo la verità, mai arrendevole dove trova questa energia? Non pensi che il personaggio di Lombardo dovrebbe essere un esempio per tutti noi e vuole mandare dei messaggi chiari al lettore?All’inizio il commissario Cosimo Lombardo doveva essere funzionale alle mie storie, ai drammi sociali che racconto con la tecnica narrativa del “noir”. Poi, pian piano, è diventato protagonista perché, la storia prendi pieghe impreviste. Chi scrive attinge da mondi lontani, arcaici e così avviene una straordinaria scoperta: i personaggi e le vicende prenderanno strade diverse e misteriose. Con il commissario Lombardo ho in comune la sete di verità che va conquistata a qualsiasi costo. Sento vicino Cosimoanche per la sua innata predisposizione verso le fasce sociale più deboli e indifese. Non ultimo anche le sue tumultuose vicende umane hanno diverse analogie con le mie esperienze di vita

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