Recensione a cura di Alessandro Noseda
L’ufficiale e la spia (J’accuse) è un film di quest’anno diretto da Roman Polanski e tratto dall’omonimo romanzo del 2013 di Robert Harris, co-autore della sceneggiatura assieme al regista. Il film racconta le indagini del colonnello George Picquart sul famoso affaire Dreyfus.
La storia:
Siamo nel 1894. Dreyfus, capitano dell’esercito francese, viene dichiarato colpevole di alto tradimento per aver passato segreti militari ai tedeschi. Il condannato viene degradato con infamia ed esiliato sull’Isola del Diavolo.
Un anno dopo, il colonnello Picquard, viene nominato capo della sezione dei servizi segreti dell’esercito e, benché nutra sentimenti antisemiti, scopre che il processo è stato sommario, lacunoso e parziale, principalmente a causa della religione dell’imputato e decide di condurre un’indagine per verificare i fatti. Nel corso dell’attività inquirente scopre che il cosiddetto bordereau, ossia il documento “prova regina” della colpevolezza del capitano, non è stato scritto da Dreyfus come il grafologo aveva dichiarato, ma da un altro militare Questi sarebbe la vera spia, ma le prove erano state esaminate con pregiudizio e addirittura falsificate.