Peccati immortali – Fabrizio Roncone & Aldo Cazzullo

Trama

Roma. Tra qualche anno. Salvini è caduto, dopo che un barcone di migranti è affondato davanti a un porto chiuso. Ora al governo ci sono il Pd e il Popolo dell’Onestà. Ma il premier è debole, e il nuovo ministro dell’Interno prepara un piano per prendere il potere.

Su questo scenario si apre il giallo. Il cardinale Michelangelo Aldrovandi, l’unico conservatore a essersi conquistato la fiducia del Papa, viene trovato morto in circostanze oscure. Lo scandalo è messo a tacere. Ma Remedios, la suora che lo accudiva, ritrova un telefonino con quattro foto. Che compromettono – per un curioso dettaglio – il leader emergente del Popolo dell’Onestà.

Il telefonino viene rubato. E lo cercano in molti. Per quelle foto, che possono far saltare il governo e il Vaticano, si tenta di uccidere. Si uccide. Ci si uccide. Sulla scena compaiono i servizi, i gendarmi del Papa, un vecchio senatore che sa tutto di tutti, un killer con uno strano vizio e un peso sulla coscienza. E compare una ex spia, Leone Di Castro detto Gricia per la sua voracità, che con suor Remedios forma una coppia di investigatori sottovalutata e quindi sorprendente.

In un vortice di colpi di scena, delitti e situazioni grottesche, drammi e farse, Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone portano il lettore nei bassifondi e nell’empireo della capitale, nei campi della mafia nigeriana e nelle feste dei padroni di Roma, sino alle stanze segrete del potere e in fondo agli abissi dell’animo umano. Il racconto, tra personaggi reali e altri immaginari, consegna il ritratto del nostro Paese, del nostro popolo, del nostro tempo. E quando tutti i nodi sembrano sciogliersi, ecco che si profila la vera minaccia che incombe sulla cristianità.

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THE CHAIN – Adrian McKinty

Trama

 

L’unico modo per riavere tuo figlio è rapire il figlio di un altro»

“Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa”.

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Un normale giorno di paura – AdamCroft

Trama

La vita di Nick Connor è apparentemente perfetta: ha una bella famiglia e si dedica alla scrittura, lavorando da casa. Tasha, sua moglie, ha un lavoro prestigioso e spesso è fuori. In sua assenza è lui che si occupa di Ellie, la figlia di cinque anni, che ama profondamente. Ma l’equilibrio rischia di essere minacciato da alcuni segreti del passato destinati a riemergere: a causa di una leggerezza di Nick, infatti, Ellie scompare nel nulla. In un istante è come se il mondo gli crollasse addosso. Ma il peggio per lui deve ancora arrivare. Mentre cerca di capire che cosa possa essere successo, riceve un drammatico messaggio: se vuole riavere sua figlia sana e salva, dovrà uccidere sua moglie. La vita della persona che ama di più al mondo è in pericolo e Nick deve decidere in fretta che cosa fare. Non ha molto tempo per stabilire chi, tra sua moglie e sua figlia, potrà sopravvivere…

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I MAESTRI DEL GIALLO a cura di Luigi Guicciardi EARL DERR BIGGERS

I MAESTRI DEL GIALLO  

 a cura di Luigi Guicciardi

 

EARL DERR BIGGERS

 

 Caso piuttosto singolare e paragonabile unicamente al personaggio di Perry Mason – l’”avvocato del diavolo” creato da Erle Stanley Gardner – il celebre investigatore cinese Charlie Chan deve la sua popolarità non tanto ai sei romanzi in tutto che lo scrittore Earl Derr Biggers dedicò alle sue indagini, quanto principalmente alla ricca filmografia che il cinema di Hollywood costruì sulla sua figura nell’arco di tempo che andò dal 1926 al 1949.

 

Biggers nacque a Warren nell’Ohio il 26 agosto 1884, si laureò ad Harvard nel 1907 ed ebbe la sua prima esperienza di lavoro come giornalista umoristico nel “Boston Traveller”, un periodico che gli consentì anche di esercitare le mansioni di vice-critico teatrale. E fu proprio dopo un infelice tentativo come commediografo (If You’re Only Human, 1912), che pubblicò nel 1913 il suo primo romanzo poliziesco, Seven Keys to Baldpate (peraltro senza la presenza del poliziotto cinese), che, adattato a pièce teatrale a Broadway, ottenne un buon successo negli Stati Uniti e in Europa.

 

Negli anni che seguirono Biggers scrisse alcuni romanzi di vario genere, ma trascorsero dodici anni prima che si decidesse a pubblicare un nuovo lavoro poliziesco: Charlie Chan nacque così nel romanzo The House Without a Key (Charlie Chan e la casa senza chiave) del 1925, in cui il suo straordinario intuito gli permetterà di sbrogliare un’intricata matassa ambientata nientemeno che nel lussureggiante paradiso delle Hawai.

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Jean-Claude Izzo – Casino Totale

Trama

Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l’amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre – Ugo, Manu e Montale – sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un’inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l’azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell’odio.

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Tutta quella brava gente – Marco Felder

Trama

Per un poliziotto siciliano da troppi anni a Roma, desideroso solo di tornare a casa, non c’è niente di peggio dell’attendere un trasferimento che non arriva. Anzi, una cosa c’è: un trasferimento punitivo con decorrenza immediata. A Bolzano.
Tanino Barcellona avrebbe fatto meglio a non inimicarsi certi superiori. Adesso che è in esilio tra le montagne, circondato da gente che parla tedesco, con la colonnina di mercurio inchiodata allo zero, non ha nemmeno il tempo di pentirsi degli errori commessi.
Un assassino è all’opera: soffoca le sue vittime e non lascia traccia. Il caso è da prima pagina, l’inchiesta delicatissima. E Tanino è costretto ad affiancare nell’indagine Karl Rottensteiner, un veterano della Mobile che assomiglia a Serpico. I due formano una coppia esplosiva: tanto è schietto, impulsivo coi guastafeste e galante con le donne il siciliano, quanto è laconico, indecifrabile e tormentato il collega.
Se poi ci si mette Giulia Tinebra, agente scelto dai capelli rossi con la passione per le moto di grossa cilindrata, allora i fuochi d’artificio sono assicurati. Tra vecchie birrerie, strade ghiacciate e baite nel fitto dei boschi, i poliziotti dovranno risolvere un mistero che affonda nel passato – ancora aperto – di una terra contesa, dove le guerre, i vessilli del nazionalismo e il boato del tritolo non sono mai stati dimenticati. Qui le ferite non si rimarginano, qui i cuori covano odi antichi.
Alternando i toni della commedia alla durezza del noir, Tutta quella brava gente riapre una delle pagine più controverse della storia d’Italia e racconta dal bordo di un confine gli incubi collettivi di ieri e di oggi.

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L’assassinio di Florence Nightingale Shore. I delitti Mitford 1 – Jessica Fellowes

Trama

Il 12 gennaio 1920 l’infermiera Florence Nightingale Shore arriva a Victoria Station nel primo pomeriggio, in taxi, un lusso che ritiene di meritare a un passo dalla pensione e dopo una vita di sacrifici. Il mezzo di trasporto si intona, infatti, alla sua pelliccia nuova, regalo che si è concessa per il compleanno e che ha indossato per la prima volta solo il giorno precedente. Dopo aver acquistato un biglietto di terza classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nell’ultimo vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. Poco prima della partenza nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello, È l’ultima volta che qualcuno la vedrà viva. Il giorno stesso, sulla medesima tratta, la diciottenne Louisa Cannion salta giù da un treno in corsa per sfuggire all’opprimente e pericoloso zio, che vorrebbe sanare i propri debiti «offrendo» la nipote a uomini di dubbia reputazione. A soccorrerla è un agente della polizia ferroviaria, Guy Sullivan, un ragazzo alto e allampanato, gli incisivi distanti e gli occhiali spessi e tondi che gli scivolano sempre dal naso. Affascinato dalla determinazione della giovane, Guy si offre di aiutarla a raggiungere Asthall Manor, nella campagna dell’Oxfordshire, dove la ragazza deve sostenere un colloquio di lavoro come cameriera addetta alla nursery presso la prestigiosa famiglia Mitford. Louisa riesce a farsi assumere, divenendo istitutrice, chaperon e confidente delle sei sorelle Mitford, specialmente della sedicenne Nancy, una donna intelligente e curiosa con un talento particolare per le storie, talento che le permetterà poi di essere una delle più sofisticate e brillanti scrittrici britanniche del Novecento. Sarà proprio la curiosità di Nancy a spingerla a indagare, con l’aiuto di Guy, sul caso che sta facendo discutere tutta Londra: quello dell’infermiera assalita brutalmente sulla linea ferroviaria di Brighton. Basato sul vero omicidio, rimasto irrisolto, di Florence Nightingale Shore, questo è il primo romanzo di una serie di gialli ambientati nell’Inghilterra degli anni venti e trenta, con protagoniste le sei «leggendarie» sorelle Mitford.

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Gli altri – Aisha Cerami

TRAMA

Il Roseto è una piccola oasi di pace, una palazzina circondata da siepi fiorite. I suoi abitanti si conoscono tutti, e non perdono occasione per incontrarsi e scambiarsi ricette, favori, consigli. Alla morte della vecchia Dora, la comunità si stringe per farsi coraggio e allo stesso tempo vibra di curiosità: chi prenderà il suo posto nel piccolo appartamento con vista sul giardino? All’arrivo dei nuovi inquilini – una giovane coppia con un figlio di dodici anni – i condòmini sono pieni di eccitazione, pronti ad accoglierli come membri della loro grande famiglia. Silenziosi, discreti, gentili, “gli altri” sembrano i vicini perfetti… eppure c’è qualcosa che non va. Perché si rifiutano di partecipare a feste e riunioni? Perché lasciano sempre solo il piccolo Antonio? E perché non rispondono al campanello anche quando sono in casa? In poche settimane, l’aria al Roseto diventa elettrica: antiche tensioni che tornano a galla, litigi che scoppiano per un nonnulla, una macchia sospetta che invade la facciata allargandosi a dismisura. E il dubbio cresce: di chi è la colpa? Sono stati “gli stranieri” a portare scompiglio con la loro presenza? O le responsabilità vanno cercate altrove?

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Palato da detective #4 : TENENTE COLOMBO: VINO D’ANNATA

TENENTE COLOMBO: VINO D’ANNATA

 

di Enrico Luceri

Il tenente Colombo è ormai evaso, ammesso che questo termine sia adatto a un detective della Squadra Omicidi di Los Angeles, dall’empireo degli assi del giallo per entrare a buon diritto fra le icone dell’immaginario collettivo.

I capelli arruffati, il viso gonfio come se fosse appena sveglio, l’occhio vitreo (nel vero senso del termine, all’attore è stata impiantata una protesi oculare fin dall’infanzia), l’impermeabile stazzonato, le scarpe scalcagnate, il vestito di un colore indefinibile, la macchina scambiata per rottame da sfasciacarrozze, il cane talmente apatico da rasentare la catatonia, il mozzicone di sigaro appeso alle labbra: quanto di più improbabile come investigatore.

Una personalità modesta fino all’umiltà che manifesta (o simula abilmente) ammirazione e rispetto per i suoi antagonisti, sempre per contrasto raffinati, eleganti e intelligenti. O meglio, convinti di esserlo. Perché costoro sono sempre dei primaroli, come si dice a Roma, cioè dei novellini del delitto, esponenti dell’alta società o della ricca imprenditoria, artisti o intellettuali, sicuri di aver ideato il crimine perfetto (e che tale appare anche agli spettatori, da principio) che Colombo dimostrerà invece essere viziato da un dettaglio trascurato.

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Il trafficante – Jorge Fernandez Diaz

Trama

Roma. Quando una suora scompare lasciando dietro di sé un enigmatico messaggio, un collaboratore di papa Francesco incarica due agenti dei servizi segreti di cercarla ovunque.

Patagonia. Una consulente politica, ex dipendente della Casa Rosada, viene assunta per migliorare l’immagine di un governatore ed evitargli così una possibile catastrofe elettorale. Nella sua squadra c’è Remil, un agente abituato a lavorare sotto copertura, già impegnato nella ricerca della suora scomparsa. Tormentato da un enigmatico scivolone professionale che getta la propria ombra sul suo presente e sul futuro, Remil torna a occuparsi di spionaggio politico, corruzione e narcotraffico, fino a imbattersi in un crimine di Stato e in un’organizzazione molto pericolosa, che allunga i tentacoli su qualcuno di molto vicino a lui…

Un thriller politico che mescola azione e storia d’amore; inizia in Vaticano e prosegue in Patagonia, mostrando il lato oscuro del potere. Un efficace mix di ingredienti che solo l’abilità di Jorge Fernández Díaz, uno degli autori più apprezzati del Sudamerica, poteva realizzare, con il rigore di un thriller investigativo e il ritmo indiavolato tipico del cinema.

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