Alba Nera – Giancarlo De Cataldo

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Recensione a cura di Livia Frigiotti

Giancarlo De Cataldo torna in libreria per la collana Nero Rizzoli presentando un personaggio femminile, ma non è la sua prima apparizione. Alba Doria nasce all’interno della raccolta “Sbirre” insieme alle due protagoniste dei racconti al femminile di Carlotto e De Giovanni, sempre per la collana Nero Rizzoli.

Alba è un’esperta del web attraverso il quale sa di poter trovare notizie e soluzioni. Ma il web nasconde ombre nere nelle sue pieghe più recondite, pieghe scure di cui non si conosce neanche l’esistenza: una rete parallela dove il crimine trova la libertà di esprimersi. Alba lo sa benissimo e cerca di sfruttare la sua conoscenza e le tecnologie a suo favore, per arrivare a risolvere casi che si presentano subito complessi, sembrano “delitti perfetti” senza soluzione, pronti per l’archiviazione.

E’ vero che la realtà del crimine di oggi non è cambiata, non c’è evoluzione, si delinque sempre e comunque e si utilizza qualsiasi settore “commerciabile”. Le follie e le debolezze degli uomini portano al crimine più soldi di quanto si pensi. De Cataldo mette in risalto nuovamente il fatto che tutto abbia un movimento sotterraneo e parallelo, lo Stato compreso. Esistono forze che provvedono in maniera non legale a mantenere certi equilibri di potere.

Il personaggio principale però in questo romanzo non sembra essere davvero Alba; i suoi sentimenti e il suo sentire personale passano in secondo piano. La maggior parte del libro s’incentra sul personaggio di Sax, collega di Alba, un uomo e un poliziotto che a un certo punto della sua vita decide di volere di più, molto di più, fino ad avere una doppia vita, divisa fra la legalità e il crimine, quello dei “servizi” che mantengono gli equilibri dello Stato e del potere. Questo offusca il personaggio di Alba lungo tutto il romanzo, Alba riesce a esprimere le sue maggiori capacità sul finale, forse troppo tardi per poter godere delle sue qualità appieno.

Purtroppo, però, dati i successi di Romanzo Criminale, dall’autore ci aspettiamo sempre molto, sbagliando forse. Personalmente ho amato moltissimo la sua scrittura rapida, veloce con dei tempi scanditi e giustamente definiti. Nel caso di Alba Nera, invece, De Cataldo sembra aver perso un po’della sua lucidità e della sua scorrevolezza di scrittura, arrivando alla realizzazione di un prodotto confusionario e farraginoso. E’ carico di descrizioni lunghe, alcune inutili e ripetitive. Tecnicamente non funziona con periodi temporali, è caratterizzato da una sorta di andare avanti e indietro nel tempo che fa perdere la piacevolezza della lettura e implica una concentrazione troppo elevata per il lettore, che forse vorrebbe solo godersi un po’ di tempo per una fuga dal mondo di tutti i giorni, invece di perdersi fra le pagine. Certo il tema è interessante, l’autore ci regala come sempre nozioni di giustizia e di come si muova il crimine, che dovremmo tutti sapere, ma in questo caso sono stati ripetuti schemi già visti, lasciando indietro una intuizione nuova che avrebbe sicuramente giovato di più al prodotto finale.

 

Trama

Dicono che i tempi sono cambiati. E invece è l’Italia di sempre, che esibisce il suo ghigno feroce. Lo sa bene il commissario Alba Doria. Sospesa tra la luce e il buio, Alba è affetta da un micidiale disturbo della personalità. Lo chiamano la Triade Oscura, misto di narcisismo, sociopatia e abilità manipolatoria, capace di ispirare i peggiori criminali o sostenere i vincenti che conquistano la cima della piramide. Ma neanche la mente più lucida può considerare ogni variabile. Così quando il fantasma di un assassino, che tutti credevano morto, torna a colpire, la Doria dovrà vedersela con i segreti del passato. Tanto più che a tornare sono anche il Biondo e il dottor Sax, rispettivamente il compagno e l’amico di quei giorni lontani: poliziotto irruente e tormentato, il primo; funzionario dei Servizi e virtuoso del jazz, il secondo. Toccherà ad Alba chiudere i giochi nelle pieghe di una Roma trasformata in una metropoli sudamericana, popolata da reietti che vivono in veri e propri slum dove vige la legge del più forte. Giancarlo De Cataldo esplora in apnea l’abisso del presente, l’incubo collettivo infestato da hater e uomini che odiano le donne, da sadici torturatori e mercanti di carne umana, da gattopardeschi potenti e nuovi padroni. Quando l’odio diventa il business migliore, solo il primo raggio di un’alba spietata può rischiarare le tenebre che ci avvolgono.

 

Dettagli

  • Genere: Thriller
  • Editore: Rizzoli (30 aprile 2019)
  • Collana: Nero Rizzoli
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8817141496
  • ISBN-13: 978-8817141499

 

Come un padre – Marco Martani

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Recensione a cura di Luciana Fredella

Una narrazione molto vivace e ritmata trattiene il lettore incollandolo alle pagine del romanzo. Gli “attori” e la vicenda sono molto ben delineati. In particolare la descrizione degli stati d’animo di Orso, il protagonista, coinvolgono il lettore che entra in empatia con lui, tanto da assolvere ogni nefandezza che quest’ultimo commette.

Orso infatti si rivela un uomo dall’animo gentile, un uomo che, a un certo punto della sua vita, ha preso una decisione molto sofferta per difendere un valore: l’amore, confidando sulla lealtà del suo mentore, il Rosso. Tutto cambia quando è costretto ad abbandonare una realtà a cui non ha mai sentito di appartenere per ritornare alla vita, la sua, quella che ha atteso per tanti, troppi anni, salvo scoprire che per tutti gli anni in cui ha servito il Rosso è stato ingannato.

Il tradimento dilania il suo cuore tuttavia gli concede una chance, un nuovo modo di affrontare la realtà e di conoscere un lato di sé che non avrebbe mai pensato di possedere, ritrovando se stesso e forse la libertà di vivere i suoi sentimenti. Ogni scena del romanzo è perfettamente descritta, tanto da farci riuscire a visualizzarla, facendo emergere la competenza in campo cinematografico dell’autore Marco Martani.

 

Trama

Per chiunque, anche per il più spietato dei killer, prima o poi arriva il momento di guardarsi dentro e fare i conti con la propria natura. Per Orso, braccio destro dello spietato boss marsigliese conosciuto come il Rosso, quel momento viene dopo un infarto e la scoperta di non essere immortale. Orso. Lo chiamano così per il corpo possente e l’istinto da predatore solitario, ma a battergli nel petto è il più umano dei desideri: poter rivedere la donna che un tempo ha amato, e la loro figlia ormai adulta. Infatti, per proteggerle dall’organizzazione per cui lavorava, ha dovuto accettare un patto terribile: abbandonarle per sempre, rinunciare persino a parlarne, e continuare a servire il Rosso. Per tutta la vita Orso non ha fatto altro, diventando un guerriero infallibile. Di più, una leggenda. Ma ora, in virtù della loro amicizia, chiede al boss un aiuto a colmare quel vuoto. Un aiuto che non arriva. Il Rosso lo vuole ancora al suo fianco. Orso decide di andare lo stesso. Si trova così diretto verso l’Italia, con in mano una foto e il nome del paese dove le due donne vivono, e dove potrebbe deporre le armi una volta per sempre. Non può immaginare che le porte del suo inferno personale, anziché chiudersi, si sono appena spalancate.

  • Genere: Thriller
  • Copertina flessibile: 443 pagine
  • Editore: DeA Planeta Libri (5 marzo 2019)
  • Collana: Narrativa Italiana
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8851169373
  • ISBN-13: 978-8851169374