Sant’Agata Atto Settimo – Michela Gecele

Recensione a cura di Elena Rossi

Sant’Agata Atto Settimo fa proprio pensare a qualcosa di teatrale, a una messa in scena.
In questo libro c’è tutto: la religiosità, la (mala) fede, i culti pagani, il mistero e l’ambivalenza. Non mancano certo le torte con tanto di ricette. E la percorrenza delle strade, delle piazze, nome per nome. Che, per chi non la conoscesse, è tipico della scrittrice, questo accompagnarci per mano nei vicoli stretti o nei grandi viali. Ci sono le Sante (donne) Agata, Rita… ma ci sono anche i Ching, che la protagonista consulta e ai quali si ispira. C’è del fascino in tutta questa ricchezza letteraria e c’è del cinema a Berlino. Sì, perché la festa di Sant’Agata a Catania coincide con il festival cinematografico di Berlino, che non tarderà a illuminare Ada Hartman, fornendole spunti utili alle sue indagini. Tanti i dettagli, sottili i passaggi che porteranno Ada a scoprire chi detta i tempi dell’apertura del sipario, chi decide se sei vivo o non lo sei. Se fai parte della scena, o resti dietro le quinte.

Voce di Elena Rossi

 

Trama

Catania, 3 febbraio, inizio della festa di Sant’Agata. Le strade di Catania si trasformano in uno scenario per la partitura della festa, che quest’anno farà da sfondo alla quinta avventura di Ada Hartmann, investigatrice per passione. Devoti e curiosi si muovono come un’onda che si forma, si infrange e defluisce, fra candelore, bancarelle e ceri. In mezzo a questi movimenti, un colpo di pistola confuso nei suoni della festa pone termine alla vita di un artigiano. Porrà termine anche alla festa? Ada, aiutata da due nuove amiche e sfidando il suo amico commissario, ricerca i tasselli per comporre il mosaico dell’indagine e quello della festa, mentre il quadro si complica con una seconda morte sospetta, sempre durante il passaggio della Santa. La sociologa si immerge nelle multiformi sfaccettature della festa, senza rinunciare a un’apparente deviazione dalle indagini, un breve viaggio nella Berlino del festival del cinema. E proprio l’immersione nel festival, che riecheggia i mondi agatini, con protagonisti che delineano o alludono a personaggi reali, suggerisce ad Ada le sottili tracce da seguire, dandole un nuovo slancio per entrare nel fulcro di Catania e della sua festa.

 

Dettagli

  • Genere: Giallo
  • Copertina flessibile:162 pagine
  • Editore:Forme Libere (7 Gennaio 2019)
  • Collana:Passi nel buio
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8864590897
  • ISBN-13: 978-8864590899

Il mistero del cadavere sul treno – Franco Matteucci

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Recensione a cura di Dario Brunetti

Valdiluce sembra un luogo fiabesco, di quelli di cui si parla nelle storie che raccontiamo ai bambini prima di andare a dormire aspettando che prendano sonno. Il paesaggio è particolarmente invitante e suggestivo soprattutto dopo le abbondanti nevicate.

L’ispettore Santoni, detto Lupo Bianco, vive in montagna con i suoi amici animali ma la sua tranquillità è disturbata, come sempre, dal verificarsi di omicidi che compromettono la quiete del paese.

Con questo romanzo Matteucci non si limita solo a confermare le sue note abilità narrative ma riesce perfino a superarsi.

Ancora una volta l’autore ci sorprende con un giallo bizzarro e genialoide di altissima qualità. Interessante il contrasto tra l’aspetto tecnologico e la natura incontaminata. Può sembrare surreale ma è molto avveniristico e incentrato sul futuro. Riesce a dare una giusta sfumatura fantascientifica risultando così un romanzo quasi sperimentale. Ritengo molto sofisticata e ingegnosa allo stesso tempo l’idea che con una microtelecamera si riesca a registrare la sequenza dei colpi sparati da una pistola, usufruendo di una moviola che mette in luce l’atto criminoso.

Un romanzo che non risparmia i colpi di scena. Come sempre il buon Santoni e il suo fedele assistente Kristal Beretta riusciranno a mettere la parola fine al caso.

Un’indagine complessa e senza esclusione di colpi, che saprà attirare l’attenzione del più accanito consumatore di romanzi gialli. Matteucci non vi darà scampo, col suo stile ironico e accattivante riuscirà ancora una volta a sorprendervi.

Il lettore è  avvertito.

Voce di Roberto Roganti

 

Trama

La neve fiocca su Valdiluce e sui tanti segreti che non danno pace all’ispettore Marzio Santoni e al suo fedele assistente Kristal Beretta. La morte della diciassettenne Franca Berti, sensitiva capace di parlare con gli alberi, è stata davvero provocata dalla malattia? L’eccentrico marito, Alain Bonnet, insegnante di Forest Therapy, ovvero l’arte di connettersi con la natura attraverso i cinque sensi, è un santone, un ciarlatano o un assassino? Da giorni, poi, le anziane spione del paese spettegolano di quell’uomo strano, un ingegnere venuto da fuori, che non dà confidenza a nessuno ma che sembra avere un solo scopo: seguire come un’ombra la povera e ignara Olimpia Carlini, impiegata delle poste… Intanto, in occasione della coppa del mondo di sci, la vecchia locomotiva a vapore è stata rimessa in funzione e, dopo cinquant’anni, tornerà a percorrere la ferrovia panoramica per un viaggio mozzafiato. Ma la festa per la corsa inaugurale sarà funestata da un orribile delitto. Le indagini non saranno facili, per Lupo Bianco, perché ogni indizio mostra solo una piccola porzione della verità e il quadro d’insieme appare sfuggente come lo sbuffo del treno che si disperde in lontananza tra i monti innevati.

 

Dettagli prodotto

  • Copertina flessibile:252 pagine
  • Genere: Giallo
  • Editore:Newton Compton (2 maggio 2019)
  • Collana:Nuova narrativa Newton
  • Lingua:Italiano
  • ISBN-10:8822727843
  • ISBN-13:978-8822727848