Brisa – Paola Rambaldi

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Trama

Brisa non è sposata, sorride poco, ha un occhio di un colore e uno di un altro, una treccia lunga lunga, un accenno di baffi. Se passa la treccia su una foto vede il futuro di chi c’è nella foto. Come per quella delle nozze dell’amica Smamaréla: le raccomandò di tenere lontano suo marito dai fucili, ma lui non volle ascoltarla e morì in un incidente di caccia. Da allora Brisa non ha più voluto toccare le sue foto, come se avesse visto qualcos’altro che non vuole raccontare. Neanche Grace Kelly sarà felice. L’ha visto in una foto. Così dicono. Con Brisa non si sa mai. Con Brisa non si discute. Siamo in un piccolo paese alle foci del Po, è il settembre del 1956. Per la festa patronale è arrivato il Luna Park, e ci sarà anche un concerto dei Cavedani di Gorino, gruppo del posto dove suonano anche Tunaia, fratello di Brisa, Primino e il Principe. Hanno un nuovo cantante, il surreale Eoppas, emulo e sosia di Elvis. Di sera tardi sparisce Lucianino, figlio dodicenne di Smamaréla. Sono in tanti al vecchio faro. Primino finisce in una buca da dove pare impossibile uscire. Dimenticavamo: Brisa ama i fucili.

 Voce di Roberto Roganti

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Bianca – Francesca Pieri

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Trama

 

Per sentirsi legate da una profonda, innata complicità, non è indispensabile conoscersi da tanto tempo. È quello che Costanza e Silvia scoprono incontrandosi per caso in un’occasione di lavoro: in un batter d’occhi si riconoscono e si rivelano tutto di loro stesse, compreso il desiderio di essere madri, che diventa il centro delle loro confidenze. Costanza ha trentacinque anni e un matrimonio solido. Silvia è poco più grande di lei e separata di recente. A distanza di pochi mesi l’una dall’altra, si ritrovano entrambe in attesa di un figlio. Le loro giornate scorrono all’unisono, nutrite dalla stessa felicità, dalle stesse speranze. Fino a quando il destino decide di stravolgere ogni previsione. Spinte in direzioni opposte, le due amiche si trovano costrette a guardare le loro vite allo specchio, nel confronto continuo tra quello che è e quello che invece sarebbe potuto essere. Un incrocio di coincidenze difficile da comprendere le spinge verso un futuro incerto, tutto da ridisegnare. Vicine e lontane nello stesso momento, attraverseranno la rabbia, il rimpianto, la solitudine, la diffidenza, nel tentativo necessario di essere, nonostante tutto, madri. L’esordio di Francesca Pieri è soprattutto una sottile, coraggiosa indagine sull’amicizia femminile e sui meccanismi che accompagnano le scelte più complesse, quelle che riguardano la maternità e la vita nel suo divenire.

Voce di Emanuela Di Matteo

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