Internet ha ucciso il rock –Giancarlo Caracciolo

51ULLb6os2L._SX314_BO1,204,203,200_.jpg

Trama

Lizzy è un’adolescente di Liverpool che rifugge dalle oppressioni della famiglia per cercare di incontrare il suo amore platonico, Paul McCartney. Jack ha il compito di trovare nei pressi di Woodstock un terreno grande abbastanza da ospitare il festival del secolo. Tyler vive nella Seattle degli anni Novanta e sogna di sfondare con la sua band per aiutare economicamente la sua famiglia. Vivono in tempi e luoghi diversi, ognuno con le proprie battaglie da combattere e i propri sogni da rincorrere ma tutti con la stessa passione: la musica. Alternando momenti narrativi ad altri di carattere divulgativo, undici fotografie di altrettante epoche storiche raccontano come i progressi tecnologici influenzino la musica e come questa a sua volta influenzi la società. Quello che resta è la portata rivoluzionaria del rock in tutte le sue declinazioni, la sua capacità di stravolgere un destino. E l’inesorabile affievolimento della sua fiamma nell’era digitale.

Voce di Massimo Ghigi

Recensione a cura di Massimo Ghigi

Questo esordio letterario di Giancarlo Caracciolo è stata per me una gran bella sorpresa! Leggendo la sinossi mi ero già fatto l’idea di non avere per le mani un ‘semplice’ saggio sulla musica ai tempi di internet ma, dopo averlo letto, ho realizzato di essermi imbattuto in un esperimento, in un mix di generi molto ben ideato e sapientemente equilibrato dal titolo “Internet ha ucciso il rock” pubblicato da LesFlâneurs Edizioni.

L’autore ci accompagna in un’ideale viaggio nella storia del rock da Elvis Presley ai Muse passando per i Beatles, Woodstock, il punk dei Sex Pistols, i Pink Floyd, i Metallica e l’heavy Metal ma anche i Duran Duran e il pop degli ’80, il grunge, Il britpop, la scena californiana del neo-punk e il nu-metal.

Attraversiamo così 11 storie di altrettanti ragazzi, ognuno in un contesto storico differente, ma tutti accomunati da un disagio, da una voglia di urlare al mondo la propria rabbia, il desiderio di non essere un ingranaggio di un grande macchinario, ma bensì un individuo con dei sogni e il desiderio di trovare un proprio spazio nel mondo; 11 persone, 11 periodi storici differenti in paesi diversi, un unico, potentissimo mezzo per far sentire la propria voca: la musica.

In un modo o nell’altro penso sarà impossibile non identificarsi in almeno uno dei giovani di cui Caracciolo racconta una breve storia; ogni micro-cosmo viene contestualizzato nella nascita di un genere musicale che ha fatto storia e di cui ci vengono fornite informazioni o aneddoti molto interessanti. E’ evidente che questo non vuole essere un esaustivo trattato di storia della musica ma bensì uno spunto per una ricerca personale, magari sullo specifico genere musicale a noi più congeniale.

Ripeto l’esperimento dell’autore è per me perfettamente riuscito; il libro si legge tutto d’un fiato e personalmente ho interrotto a fatica la lettura così come penso succederà a chiunque sia appassionato di musica e vorrà dedicare un po’ di tempo alla sua lettura.

Ad introdurre i capitoli ci sono poi le esternazioni, i pensieri di vari esponenti delle diverse scene musicali, riguardo all’evoluzione (o involuzione?!) della scena musicale e di come la musica sia stata proposta nel tempo agli ascoltatori; quello che emerge è come la musica sia passata da mezzo per urlare l’individualità e l’originalità del singolo a strumento di omologazione fatto a uso e consumo di chi vuole ascoltare senza pensare.

Conclude il testo un’analisi di come il mondo della musica, dagli artisti alle scene, ai mezzi/luoghi di fruizione di questo fantastico mezzo di espressione universale, siano profondamente cambiati ai giorni nostri in cui, con un semplice click del mouse o con il tocco dello schermo di uno smartphone, è possibile sentire musica in qualunque momento e in qualunque luogo… pagando però un pegno molto salato soprattutto per chi la musica la viveva anche andando nei negozi di fiducia, quasi tutti ormai chiusi, magari socializzando con altri appassionati, ammirando CD o vinili, sfogliando i booklet ecc…

Bello! Veramente un bel libro che consiglio a tutti gli appassionati di musica perché “Internet ha ucciso il rock”, oltre ad essere una piacevole ed interessante lettura, è anche uno strumento di riflessione sulla società in cui viviamo… e bravo Giancarlo Caracciolo!!!

Alla prossima!

Dettagli

  • Genere:Saggio/Narrativa
  • Copertina flessibile:268 pagine
  • Editore:LesFlâneurs Edizioni (31 dicembre 2018)
  • Lingua:Italiano
  • ISBN-10:8894990559
  • ISBN-13:978-8894990553

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.