Milano non ha memoria – Gino Marchitelli

Trama

Una notte umida e piovosa. Il cadavere di un uomo abbandonato sul selciato. Nelle vicinanze del commissariato di Lambrate si consuma l’ennesimo assassinio metropolitano di un extracomunitario. Una fitta serie di depistaggi, intrighi e omissis viene messa in atto per deviare le indagini del commissario Lorenzi da una verità sconvolgente. Chi sono Gladio, Alfa e Vittoria? Che ruolo svolge il club privato Audace sul Naviglio Grande? Che segreto nasconde il camper abbandonato a pochi passi dalla sede del commissariato? Quali particolari conosce Tina, la vecchia staffetta partigiana, che vive una terribile tragedia personale? Mentre Layla, giovane moglie del migrante ucciso, combatte per difendere l’onore della sua famiglia, Cristina Petruzzi, giornalista di Radio Popolare, e la free-lance Marta Jovine conducono un’inchiesta parallela. Sarà però il commissario Lorenzi, tormentato dalla storia d’amore con la reporter della famosa emittente, in un finale tragico e ricco di colpi di scena, a svelarci come nel nostro paese libertà e democrazia siano a rischio oggi più che mai.

Legge Dario Brunetti

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Milano odia. La polizia non può sparare. Storia di un cult nell’Italia degli anni settanta – Paolo Spagnuolo

Trama

Si può raccontare un’epoca attraverso un singolo film? A volte sì, soprattutto quando certe pellicole entrano a far parte del nostro immaginario quotidiano influenzando il linguaggio, i costumi e i suoni. Così è stato per il cinema poliziesco degli anni settanta e per uno dei film più importanti di quella stagione: Milano odia: la polizia non può sparare, datato 1974, con la regia di Umberto Lenzi e Tomas Milian, Henry Silva, Ray Lovelock come protagonisti. Il volume monografico che Paolo Spagnuolo dedica a questo film-cult è una vera miniera d’oro per gli appassionati di cinema. Il progetto originale è stato discusso insieme al regista, poco prima che spirasse e gran parte dei materiali provengono dal suo archivio e da quello degli eredi della Dania Cinematografica, che lo hanno fornito in esclusiva. Tra questi: la sceneggiatura dattiloscritta, il soggetto, la documentazione sulla colonna sonora composta da Ennio Morricone, le fotografie di scena in originale (quasi tutte inedite), locandine, fotobuste. Completano il quadro racconti e interviste con il cast tecnico e con gli attori. Non mancano gli interventi di “nomi” legati al cinema come il regista Enzo G. Castellari, e i contributi di critici quali Davide Pulici e Gianmarco Diana, musicista ed esperto di colonne sonore. Un lavoro di ricerca e documentazione che ricostruisce, anche attraverso aneddoti interessanti e divertenti, la storia di un’epoca del nostro cinema, adatto sia agli esperti che ai neofiti. Un viaggio in un film e in un genere che ancora oggi sono oggetto di culto in Italia e all’estero, come dimostrano le tante interviste rilasciate da Quentin Tarantino dove cita Milano odia tra i film che lo hanno maggiormente ispirato.

Legge Massimo Ghigi

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