La donna in bianco – Wilkie Collins

Trama

Il libro prende avvio da una sorta di premessa, in cui si spiega che le vicende narrate, se la macchina della Legge fosse sempre adeguata a scandagliare ogni vicenda sospetta, avrebbero costituito materia di un processo. Essendo però la Legge spesso vincolata alla capacità economica di attori e convenuti, la vicenda narrata viene esposta nel libro per la prima volta, anche se della dinamica processuale viene mantenuto il principio per cui a diversi testimoni viene affidato il compito di esporre la conoscenza diretta che hanno dei fatti in questione (anche attraverso l’ausilio del diario di uno dei personaggi principali), di modo che l’intero romanzo assume la forma di un racconto corale. Come verrà chiarito nell’arco del racconto, è stato lo stesso protagonista, Walter Hartright, a richiedere ai diversi interessati le varie testimonianze scritte perché integrassero la sua, e infine a curarne la pubblicazione. A ciascuna testimonianza è affidato il compito di illustrare una parte della storia e le testimonianze appaiono lungo il libro nel rispetto dello sviluppo cronologico dei fatti. D’altra parte, le testimonianze vengono richieste e ottenute da Hartright nell’arco stesso degli eventi narrati, quindi spesso secondo un ordine diverso rispetto alle parti della storia che ciascuna testimonianza ha il compito di illustrare. Per ragioni di discrezione, i nomi dei vari personaggi sono sostituiti da nomi fittizi.

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La misura dell’uomo – Marco Malvaldi

Trama

Un taccuino segreto. Una morte inspiegabile. Un genio che a distanza di cinque secoli gioca con la nostra intelligenza e ci colma di stupore. «Questa capacità rende l’uomo simile a Dio: quella di inventare cose che non esistevano prima, e dare loro significato. Ogni uomo può dar forma, nella sua testa, a oggetti che non esistono, e convincere gli altri che tali oggetti esistono, o esisteranno». Ottobre 1493. Firenze è ancora in lutto per la morte di Lorenzo il Magnifico. Le caravelle di Colombo hanno dischiuso gli orizzonti del Nuovo Mondo. Il sistema finanziario contemporaneo si sta consolidando grazie alla diffusione delle lettere di credito. E Milano è nel pieno del suo rinascimento sotto la guida di Ludovico il Moro. A chi si avventura nei cortili del Castello o lungo i Navigli capita di incontrare un uomo sulla quarantina, dalle lunghe vesti rosa, l’aria mite di chi è immerso nei propri pensieri. Vive nei locali attigui alla sua bottega con la madre e un giovinetto amatissimo ma dispettoso, non mangia carne, scrive al contrario e fatica a essere pagato da coloro cui offre i suoi servigi. È Leonardo da Vinci: la sua fama già supera le Alpi giungendo fino alla Francia di re Carlo VIII, che ha inviato a Milano due ambasciatori per chiedere aiuto nella guerra contro gli Aragonesi ma affidando loro anche una missione segreta che riguarda proprio lui. Tutti, infatti, sanno che Leonardo ha un taccuino su cui scrive i suoi progetti più arditi – forse addirittura quello di un invincibile automa guerriero – e che conserva sotto la tunica, vicino al cuore. Ma anche il Moro, spazientito per il ritardo con cui procede il grandioso progetto di statua equestre che gli ha commissionato, ha bisogno di Leonardo: un uomo è stato trovato senza vita in una corte del Castello, sul corpo non appaiono segni di violenza, eppure la sua morte desta gravi sospetti… Bisogna allontanare le ombre della peste e della superstizione, in fretta: e Leonardo non è nelle condizioni di negare aiuto al suo Signore. A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Marco Malvaldi gioca con la lingua, la scienza, la storia, il crimine e gli ridà vita tra le pagine immaginando la sua multiforme intelligenza alle prese con le fragilità e la grandezza dei destini umani. Un romanzo straordinario, ricco di felicità inventiva, di saperi e perfino di ironia, un’indagine sull’uomo che più di ogni altro ha investigato ogni campo della creatività, un viaggio alla scoperta di qual è – oggi come allora – la misura di ognuno di noi.

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