A cura di Adriana Rezzonico
Oggi per la prima volta, come blogger, raggiungo la casa di Gino Marchitelli autore per Fratelli Frilli Editori.
Mi aspetta un tragitto di circa un’ora di treno, un lasso di tempo che copro leggendo e fotografando paesaggi urbani. Come nelle migliori trame poliziesche mi incuriosiscono segnali ferroviari, tralicci e alcune recinzioni al limite della ferrovia. Sui muri disegni di writer mi affascinano. Rappresento il blog Gialloecucina con cui collaboro da diversi anni, ma appena giunta nell’appartamento non posso fare a meno di notare le splendide leccornie.
Mi trasformo immediatamente in Dolce Pentolina (curo una rubrica di cucina) e mi diletto ad assaggiare il ricco buffet. Elena, la compagna dell’autore si è prodigata tanto ai fornelli.
Le chiacchiere riscaldano l’atmosfera e Gino ci invita in salotto.
C’è una luce calda, soffusa e alcune travi di legno sul soffitto rendono il tutto armonioso.
L’autore si racconta in maniera spensierata e ci mostra i suoi angoli preferiti. In una nicchia ha posizionato un pianoforte nero, ma preferisce suonarci la chitarra (è un valido cantautore).
Un artista davvero eclettico ma anche molto impegnato nel sociale. Attualmente fa parte dell’Osservatorio Contro le Mafie nel sud di Milano ed è il Patron di “Maggio in Giallo” rassegna che si svolge a San Giuliano Milanese. La sua carriera editoriale inizia nel 2012 con “Morte nel trullo” e ora lo troviamo sugli scaffali con “Il Covo di Lambrate”.
Una vecchia fabbrica dismessa diventa il palcoscenico perfetto per alcune persone “invisibili”. Una vera residenza per queste figure che durante il giorno perdono rilevanza ma che di notte diventano protagoniste assolute.
Tra i vari argomenti toccati durante la serata non viene tralasciato neppure il femminicidio, una piaga sociale difficile da sradicare, almeno per il momento.
Il noir è diventato un mezzo fondamentale per la denuncia della cronaca e per raccontare le mille sfaccettature della nostra società.
Il Commissario Lorenzi avrà, anche in questa vicenda, la sua intricata inchiesta da seguire.
Ringrazio Elena, perfetta padrona di casa, e Gino per avermi donato la sua cordialità e una serata all’insegna della cultura.
Durante il rientro mi soffermo a riflettere e a questo punto non mi resta che invitare voi lettori a seguire l’autore sulla sua pagina Facebook, nel nostro blog, e a leggere la sua ultima fatica e quelle precedenti.
“Il Covo di Lambrate” vi aspetta!