Perché da Tiffany? Solo leggendo il suo ultimo libro “Il ladro gentiluomo” edito da Longanesi lo scopriremo!
La vena ironica e le metafore divertenti di Alessia Gazzola ci accompagnano, con una scrittura dal ritmo serrato, in una storia che si snoda tra il rosa, il noir, il giallo e il thriller medico-legale più classico.
Questa mattina alle ore nove, un manipolo di blogger e giornalisti scalpitanti attendevano l’arrivo della simpatica scrittrice in una bella location in via Turati a Milano. A detta sua (ma anche nostra) fare colazione insieme è più amichevole, meno ufficiale della solita presentazione, è un modo per stemperare le distanze scrittore-lettore per mettere tutti sullo stesso piano, intorno a un tavolo con il caffè e i cornetti.
Va detto che questo ad Alessia riesce benissimo, per usare un termine un po’ slang, potremmo dire che “non se la tira per niente”, nonostante il successo dei suoi libri e della fiction televisiva tratta dai suoi romanzi.
La domanda di rigore è: “Quanto i tuoi personaggi hanno via via subito influenze dall’interpretazione della fiction da parte degli attori?”
Alessia ci dice che mentre la brava Alessandra Mastronardi ha aderito pienamente al personaggio di Alice, Lino Guanciale lo ha in qualche modo modificato, forse nobilitandolo, per cui, nonostante il dottor Conforti fosse inizialmente un elemento dispotico e negativo, con il tempo e grazie alla fiction, ha rivelato di avere anche un cuore, faccenda piuttosto insospettabile.