L’amuleto – Gert Nygårdshaug

Trama

Fredric Drum, enologo e proprietario del ristorante più prestigioso di Oslo, è un esperto crittografo. Oltre ad avere la passione per la decifrazione dei geroglifici maya e della Lineare B, ama bere raffinati vini d’annata, solo o in compagnia, viaggiare e immaginare nuovi piatti per il menu del suo locale esclusivo. I giornalisti delle riviste scandalistiche gli hanno affibbiato il soprannome di Pellegrino, che lui detesta. La sua curiosità lo porta spesso a ficcarsi nei guai ed è terrorizzato dall’idea di mettere radici, così ogni sei mesi cambia pensione. È ancora innamorato di una bella ragazza francese, rimasta vittima insieme a lui di una tragica vicenda anni prima, e non riesce a dimenticarla. Anche per questo è felice di partire per la Rødalen, un’incantevole valle norvegese, dove vengono rinvenute due mummie di palude. Fredric viene invitato a collaborare con il team di esperti incaricato di analizzare la sensazionale scoperta. Oltre ai corpi, infatti, vengono trovati alcuni oggetti decorati da particolari iscrizioni, che Fredric ha il compito di decifrare. Mentre il sommelier si prepara alla partenza, la sua vita viene messa a soqquadro da alcuni inspiegabili avvenimenti. Coinvolto in un incidente in barca, cade in mare e, tra le acque gelide del fiordo, recupera una strana bambola che ricorda i feticci usati dai cacciatori nei racconti della mitologia nordica. Il ritrovamento di questo amuleto segna l’inizio di una serie di fatti misteriosi che metteranno a rischio la sua stessa incolumità. Tra morti sospette e incontri con inquietanti figure che popolano l’incantevole panorama norvegese, Fredric Drum dovrà lottare per salvarsi e per svelare la verità nascosta dietro ai reperti archeologici. Gli eventi, apparentemente scollegati tra loro, si intrecciano in un complesso piano criminale dai risvolti raccapriccianti. Gert Nygårdshaug, autore di culto in Norvegia, porta il lettore in un mondo in cui la natura incontaminata e il mito si fondono in un romanzo intenso e appassionante.

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ALLA RICERCA DEL LIBRO PERDUTO… La fuga del signor Monde – George Simenon

 

Trama

Nel 1945 Il signor Monde, corpulento ed agiato erede di una attività familiare, conserva nel suo quotidiano la fragilità di una infanzia infelice tra un padre assente e fedifrago e la solitudine di giovane che con imbarazzo si inoltra nella vita. Un matrimonio infelice ed un secondo senza entusiasmo congelano il suo essere in piccoli gesti, in cautele per non offendere, per non concentrarsi sulla grettezza della seconda moglie, sulla inetta ed ambigua essenza del figlio, sulla avidità della figlia. È un momento, un attimo, tra le ordinarie carte ed i rumori della ditta ed egli, nel giorno del suo compleanno da nessuno ricordato, prende i contanti che aveva in banca (anche se poi se ne pente, perché la sua idea, pur confusa, era quella di una vita da clochard), smette i suoi abiti curati ed eleganti, prende il treno e finisce a Marsiglia. Qui incontra una ragazza, Julie, di cui si prenderà cura per un periodo; se ne andranno a Nizza e sarà lei a trovargli un posto da contabile quando Norbert si farà rubare tutti i soldi. Il signor Monde diventa Desirè, osserva il mondo dall’oblò di un locale notturno. Osserva e guarda dalla sua nuova condizione di uomo che ha sceso i gradini. Ma egli nasconde dentro di sé l’incapacità del male, l’incapacità di sottrarsi alle necessità ed agli obblighi. Per lui la caduta è infine il passo per consumare una nuova muta, per rinascere con una disillusa ma solida pelle. E più di tutto, il signor Monde vuole vedere il mare: “era corso lì da lontano, era corso verso il mare sconfinato e azzurro, più vivo di qualsiasi creatura, anima della terra, anima del mondo, respirava placido accanto a lui” e vuole raccontare al mare “della sua stanchezza infinita, del suo lungo viaggio di uomo”. A Marsiglia incontra una donna che non gli chiede nulla e vive con lei giornate diverse. Ma poi qualcuno torna dal suo passato: una donna che lo aveva lasciato, e che ora conduce una vita miserevole, distrutta nel corpo e dipendente dalla morfina. L’incontro sarà foriero del ritorno del signor Monde alla sua vera identità, alla sua azienda, alla sua famiglia. Tornerà cambiato, “senza più fantasmi, né ombre”, ora “egli guarda la gente negli occhi con fredda serenità”.

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