intervista a cura di Alessandro Noseda
Abbiamo il piacere di ospitare Alessia Bronico, ispirata poetessa abruzzese.
Benvenuta!
Sappiamo da dove vieni e cosa fai. Cosa non sappiamo che ci vuoi raccontare di te?
Innanzitutto grazie per l’ospitalità.
Cosa non sapete? Per esempio che il giallo è uno dei colori che amo di più, che insegno, che sono mamma, che detesto i pressappochisti, che sono come la mia terra ma non ci trascorro che un lembo di tempo.
L’abito della Felicità (LietoColle) è la tua silloge d’esordio. Quando, come e perché è nato il tuo amore per la poesia?
Sul quando e sul come possiamo ragionare, sul perché non molto… non sono stata io a scegliere. Di recente mi hanno raccontato che scrivevo poesie già dalle elementari, ma onestamente io non ricordo, è stata una sorpresa anche per me.
Ti piace presentare in pubblico? Una domanda che ti fanno sempre i lettori e una che vorresti ti facessero e non arriva mai.
Delle presentazioni mi piace lo scambio con chi viene ad ascoltare, mi piace la condivisione, a volte sono nate buone amicizie o delle collaborazioni. Ho molta cura delle parole mie e di quelle degli altri. Una domanda che mi fanno sempre è quella che tu mi hai posto precedentemente. Non mi aspetto mai nulla di preciso, ho imparato a non farmi troppe aspettative, sono deleterie e precludono alla meraviglia dei nuovi incontri. E poi, non è detto che io debba rispondere a tutte le domande.