Trama
In “Pulvis et umbra” due trame si svolgono in parallelo.
Ad Aosta si trova il cadavere di una trans.
A Roma, in un campo verso la Pontina, due cani pastore annusano il cadavere di un uomo che porta addosso un foglietto scritto.
L’indagine sul primo omicidio si smarrisce urtando contro identità nascoste ed esistenze oscurate.
Il secondo lascia un cadavere che puzza di storie passate e di vendette.
In entrambi Schiavone è messo in mezzo con la sua persona. E proprio quando il fantasma della moglie Marina comincia a ritirarsi, mentre l’agente Caterina Rispoli rivela un passato che chiede tenerezza e un ragazzino solitario risveglia sentimenti paterni inusitati, quando quindi la ruvida scorza con cui si protegge è sfidata da un po’ di umanità intorno, le indagini lo sospingono a lottare contro le sue ombre. Tenta di afferrarle e gli sembra che si trasformino in polvere. La polvere che lascia ogni tradimento.
Recensione a cura di Alessandro Noseda
Il più nudo, il più crudo, il più amaro dei romanzi noir di Antonio Manzini.
Un perfetto ritratto di un poliziotto che non si arrende, che combatte, che crede fortemente nella giustizia e la persegue con ogni mezzo.
L’autore è riuscito a dare anima e corpo a questo personaggio che non è più imprigionato tra le pagine della collana Sellerio ma è vivo e reale.
La triste fotografia di un uomo tradito, deluso, umiliato, ferito a morte.
Manzini è un maestro del genere ma in questo ultimo capitolo delle vicende del vicequestore si è superato.
Lo dico con sincera ammirazione.
Buona lettura.
Dettagli
- Genere: Noir
- Copertina flessibile: 403 pagine
- Editore: Sellerio Editore Palermo (31 Agosto 2017)
- Collana: La memoria
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 883893682X
- ISBN-13: 978-8838936821