A cura di Adriana Rezzonico
E’ con noi oggi Nicola Rocca. Grazie per aver accettato l’invito.
Grazie mille a voi per avermi accolto.
Come mai ti affascina il thriller psicologico?
Non sono affascinato solamente dal thriller psicologico, ma da tutto ciò che è thriller.
Lo sono sempre stato. La mia passione per questo genere, che inizialmente sfogavo guardano i film, risale a quando ero ragazzino.
Ricordo ancora il primo film che vidi: avevo dodici anni e mi imbattei in Profondo Rosso, di Dario Argento. Da quel momento ho capito che il thriller, il giallo e il mistero sarebbero stati la mia passione.
Ci furono tante delusioni in seguito. Perché non tutti i thriller sono all’altezza di un capolavoro come Profondo Rosso.
In seguito, questa passione si trasferì anche nei libri dello stesso genere, senza mai abbandonare i film.
Infine, quando scoprii la passione per la scrittura non avrei potuto fare altro che scrivere storie thriller. Unire due passioni in una non è roba da tutti i giorni. Quindi, quando ho avuto l’occasione, ho preso la palla al balzo.